Gianluca Grava viene ingaggiato dal Napoli a gennaio del 2005. Gli azzurri sono in C1. Il suo debutto in serie A avviene il 2 settembre 2007 contro l’Udinese a Udine. Al braccio ha la fascia di capitano e quel giorno il Napoli vince al Friuli con un rotondo 0-5.
Nel campionato 2008-09, Reja non gli fa disputare alcuna partita. Arriva Donadoni. Si rivede Grava, ma è Mazzarri a lanciarlo, a sublimarne le caratteristiche, a dimostrare ai più scettici e ai grandi maligni che Grava ha qualità e chance per giocare anche in serie A. Anche a quelli avari nei voti delle pagelle stilate dopo ogni incontro.
Con Mazzarri diventa addirittura titolare fisso. In campionato colleziona 24 presenze, di cui 22 dal primo minuto. Al termine della stagione viene inserito nella nazionale di Televideo tra gli 11 migliori giocatori nel ruolo di terzino sinistro. Mazzarri ha apprezzato tutte le sue qualità. Come uomo, prima; come calciatore, poi.
Grava, sfruttando al meglio le possibilità concessegli, dimostra di poter calcare i campi di A, di poter controllare e annullare calciatori come Ronaldinho, Miccoli, Cassano, Mutu, Tavano, Bellucci… Dimostra soprattutto di essere un uomo affezionato al Napoli, di saper far parte del progetto di crescita della società. Si fa apprezzare anche da De Laurentiis che gli prolunga il contratto e fa balenare l’ipotesi di una permanenza di Grava nel club anche quando il difensore smetterà di giocare.
E pensare che non erano pochi quelli che facevano sorrisini maliziosi quando si parlava di Grava. Non erano pochi quelli che apertamente dicevano: “Ma con Grava dove andiamo?”. Con Grava il Napoli ha saputo affrontare tante big, con Grava è ritornato in Europa.
Mazzarri è stato bravissimo, come gli era già successo in precedenza con altri calciatori della Reggina e della Sampdoria, a capitalizzare al meglio le risorse umane e tecniche di Grava, a saper sfruttare il suo spirito di adattamento, di sacrificio, la sua duttilità.
Grava ha confermato quanto di buono si era visto sin dai primi giorni del suo arrivo al Napoli: è un Uomo che è degno di indossare la maglia azzurra. Mette a frutto nella vita gli insegnamenti ricevuti da un padre e da una madre esemplari. Oggi, è l’Esempio, il Modello per i tanti giovani che ambiscono ad indossare l’azzurro del Napoli.