Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con la Cremonese.
Comincia già a pensare alla Champions League?
“No. Ho troppi motivi per pensare alla partita di domani senza disperdere attenzioni. Noi non abbiamo dimenticato che la Cremonese ci ha eliminato dalla Coppa Italia: abbiamo potuto constatare tutte le qualità di questa squadra”.
E’ una gara trappola quella di domani?
“Sappiamo quanto la Cremonese sia forte. Se si va a vedere, abbiamo fatto molto bene contro la Juventus, ad esempio. La Cremonese ha una caratteristica: è complicato dargli il colpo del ko. Ha una reazione continua, poi sa difendersi e sa benissimo ripartire con le giocate a terra oppure con il gioco lungo con Ciofani. Per noi è una partita fondamentale. Quando ci si chiama Napoli, ci sono partite assolutamente da vincere. Questa lo è anche se non è uno scontro diretto. Sono appuntamenti che portano autostima ed entusiasmo. Spero pure che il pubblico debba riuscire a vivere il momento. C’è grande attesa, quindi sono convinto che sia l’atteggiamento giusto. Noi abbiamo bisogno del loro sostegno contro la Cremonese senza andare troppo avanti”.
Quanto è soddisfatto del recupero palla molto alto?
“E’ un tema di quelli che consideriamo importanti. Bisogna essere bravi ad aggredire subito l’avversario quando si perde la palla. Ogni secondo che passa, gli avversari conquistano metri di campo. Poi diventa più complicato”.
Cosa è rimasto dell’eliminazione in Coppa Italia?
“Ci siamo rimasti male. Ci sarebbe servito per far vedere quanto siano forti Zerbin, Gaetano, Zedadka che è un calciatore di livello. Stesso discorso per Bereszynski, sarebbe stata una competizione da attribuire a chi non ha giocato le partite precedenti. Avremmo completo il
lavoro anche per quanto riguarda l’esperienza. Abbiamo una rosa che può permettersi di giocare una partita in più, quando stanno tutti bene come in questo momento. A volte anche fare un ritiro, diventa una piccola fatica a livello mentale, ma se avessi fatto bene le scelte,
ci sarebbe servito. Invece non ci siamo più e ci sono girate le scatole. Domani dobbiamo metterci anche questo sul conto da presentare alla Cremonese”.
Può andar bene anche domani la pazienza mostrata a Salerno e La Spezia?
“L’atteggiamento è stato giusto in queste due partite, ma prima si riescono a direzionare le gare, meno ansia subentra durante lo sviluppo. Quando passano i minuti, aumenta la determinazione, subentra anche un po’ di tensione e nervosismo”
Se vince lo scudetto, potrebbe aver voglia di avere un contratto importante?
“In questo momento il mio contratto è un minuscolo dettaglio all’interno di una grandissima occasione. Se poi abbiamo voglia di crearci problemi sul percorso in campionato, è sufficiente parlare del contratto mio e dei calciatori”.
Il poster della sua carriera è la sua esperienza a Napoli?
“Chi fa bene il mio lavoro, deve pensare ai calciatori e se stesso. A casa oppure in ufficio, mi viene da ripensare all’allenamento che ho impostato. Ma questo è un ragionamento mio, i meriti fuori passano tutti attraversa la qualità e l’intelligenza dei calciatori. La squadra ha dato poche possibilità di aggrapparsi a qualcosa, ho un gruppo serio e professionale. Li trovo tutti di buonsenso, non è facile creare un clima del genere. E’ merito di tutti quelli che lavorano nel Napoli, ma soprattutto dell’educazione e del buonsenso di stare bene all’interno di uno spogliatoio. Si mangia con il presente, a questo dobbiamo pensare e non al futuro”.
Domani ci saranno 50mila al Maradona. E’ emozionante?
“Sì tanto, viene fuori un clima bellissimo durante le nostre partite e ci trovo dei vantaggi. Il pubblico mi aiuta a dare qualcosa di più alla squadra. Lo spettacolo è più bello e godibile”.
Si aspettava questo vantaggio?
“Assolutamente no. Abbiamo espresso un grande gioco sia in campionato che in Champions League, ma non bisogna parlare d’altro se non della Cremonese. Non mi interessano le tabelle, quante vittorie servano. Ne dobbiamo vincere 13, chi ce le dà d’ufficio? Nessuno. Mica sono
poche”.
Ha qualcosa da recriminarsi sulla stagione del Napoli?
“No, perché diamo il massimo. Lo faccio io e lo fanno i miei calciatori. Siamo ovviamente a posto con la coscienza. Noi non abbiamo rimorsi”.
Simeone, Raspadori meriterebbero spazio, ma è difficile averne. E’ l’unico cruccio che ha?
“Gaetano diventerà uno dei più grossi centrocampisti in circolazione. Deve giocare, ma ci sono altre considerazioni da fare. Quando si fa questo mestiere, bisogna lasciar fuori qualcuno e a volte non è neanche meglio di quello che gioca, ma fa funzionare meglio gli altri 10”.