Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida con l’Atalanta.
Quanto sono importanti i prossimi novanta minuti? È la partita scudetto?
“È una di quelle partite che ti guardano con gli occhi. Con l’Atalanta è così. Chi abbassa un po’ lo sguardo, perde. È una squadra che sa mantenere il livello alto di forza e di ritmo. Ha qualità altissima, è una squadra costruita bene come fanno da anni. Probabilmente non basteranno una giocata, o una finta. Serviranno 95 minuti di sportellate, ribattendo colpo su colpo”.
Che ne pensa di quanto accaduto dopo il fallimento dell’Italia?
“Credo vada bene continuare con Mancini, la strada è quella giusta. Mancini ha fatto vedere di aver portato molti giovani nel gruppo che potranno servire in futuro. Ha vinto un titolo come l’Europeo, può darsi che si possa sbagliare una partita, come è successo, ma la qualità del gioco, la qualità del centrocampo, la qualità di alcuni giocatori sono sotto gli occhi di tutti. Poi ci sono delle cose da migliorare. Bisogna continuamente cercare qualcosa di nuovo. Siamo indietro per quanto riguarda gli stadi e le strutture che sono fondamentali per poter lavorare al meglio. Un paese dipende pure dalle infrastrutture che ci sono. Siamo indietro, gli stadi di proprietà non ci sono. Poi c’è un problema culturale, la ricerca della vittoria assoluta fin da quando siamo nelle scuole calcio. Diventa un’ossessione, conta soltanto il gol. Il bel gioco e il permettere di sbagliare a questi ragazzi non viene concesso. Bisognerebbe lasciarli giocare per tirare fuori delle qualità senza cercare di vincere sempre. Penso che la ricerca dei risultati debba sempre passare da un gioco costruito bene, poi ovviamente questo concetto diventa soggettivo”.
Perché teme l’Atalanta Spalletti?
“Gasperini è sicuramente un allenatore di quelli bravi, basta vedere dove ha portato l’Atalanta in questi anni. Si possono allargare i complimenti a tutta l’Atalanta, hanno allargato pure lo stadio. Noi se siamo qui, siamo riusciti a vincere con una squadra non al completo. Se ci siamo riusciti tre volte, possiamo continuare ancora. Se non ci addossate nessuno stato di emergenza, siamo molto felici. Siamo a posto così. L’Atalanta andrà sempre allo stesso modo, ma noi abbiamo saputo rimettere a posto durante la stagione momenti abbastanza difficili da un punto di vista di riprendere in mano le possibilità e le potenzialità che abbiamo, per cui io sono molto contento e fiducioso di quello che è lo sguardo i miei calciatori quando vengono nello spogliatoio. Posso riprendere le parole utilizzate di Koulibaly. Ha detto che siamo tutti napoletani fino al termine del campionato, quindi si riesce a percepire meglio la voglia di andare a scrivere il percorso in queste ultime otto partite anche se sono difficili. L’atteggiamento che vedo racconta molte cose e lo reputo uno sguardo corretto e giusto”.
Come sopperirà all’assenza di Di Lorenzo?
“Volete sapere chi gioca al posto di Di Lorenzo? Zanoli ha le stesse caratteristiche. Finora non ha giocato perché davanti a lui c’è Di Lorenzo che è l’evoluzione continua del ruolo di terzino. Zanoli dal secondo allenamento fatto a Dimaro con la squadra me lo immaginavo titolare in una partita contro una squadra forte come l’Atalanta. Abbiamo Malcuit che ha recuperato e siamo nelle condizioni di coprire il ruolo con molte delle qualità di Di Lorenzo. Malcuit ha certe caratteristiche, Zanoli ne ha pure altre ed è a posto per non far rimpiangere Di Lorenzo”.
Quando torna Osimhen?
“Per quanto riguarda Osimhen, sono contento perché sulla Gazzetta ci avete dedicato un grande spazio. Covid, plusvalenze, Alemao e Osimhen non gradito dallo spogliatoio. Bisogna stare attenti a fare il gioco delle tre carte con i tifosi del Napoli, sgamano facilmente. La società ne parlerà domani, ne parlerà il direttore nell’intervista pre-partita”.
Il condominio è a quattro squadre. C’è qualcuna che ha un millesimo in più?
“No ci sono tutte ancora. Ci sono tanti punti in ballo, le potenzialità per le 5 squadre che sono davanti di lottare anche per qualcos’altro, sono tutte uguali. Al di là del punto in meno o della partita facile o meno, le potenzialità delle squadre sono le stesse”.
Se non si vince, diminuiscono le chance scudetto?
“Se vinci sei in lotta per lo scudetto, se non vinci devi lottare per il quarto posto. Lo stiamo dicendo da quattro o cinque partite. Dipende molto dalla partita di domani”.
È infastidito dai deferimenti?
“C’è la società, io so bene il numero dei nostri giocatori dichiarati dai medici con il Covid. È un numero impressionante. Chiarirà tutto la società”.
Come sta Lozano?
“È arrivato stanotte, sta benissimo ed è a disposizione”.
Come sta Insigne dopo la delusione Mondiale?
“Io lo vedo sempre allo stesso modo. Dicono che sia turbato, ma non nel modo di stare insieme alla squadra. È uno dei primi ad arrivare, è sempre disponibile e gioioso con tutti. In allenamento fa vedere delle cose che non ha fatto vedere in partita, questo un po’ mi dispiace”.
Come ha visto Mertens?
“Diventiamo ciò che amiamo, quindi il discorso vale pure per lui. È diventato napoletano perché ama questa città. Conosce bene l’importanza della partita, domani vuole dimostrare a Ciro Romeo di che pasta è fatto suo papà. Ha un tifoso in più. Pochi stranieri si sono integrati come lui in una città e in una tifoseria, questa è una qualità importantissima. Spero mi presenti il conto di tutte quelle volte in cui non l’ho scelto e avrebbe potuto giocare. Con una rosa così, è difficile fare delle scelte e si penalizza sempre qualcuno. È un professionista a tutto tondo, incita sempre i compagni pure quando non gioca. È uno dei leader del nostro spogliatoio”.