Luciano Spalletti parla alla vigilia della sfida contro l’Eintracht Francoforte.
Che Napoli si aspetta domani?
“Conosco abbastanza bene i miei calciatori e che tipo di uomini siano. Mi aspetto che sappiano interpretare bene la partita. Ne abbiamo parlato in questi giorni. L’Eintracht ha più esperienza di noi nella sfida da dentro o fuori, ma nelle ultime gare di campionato ci siamo allenati a questo. Le abbiamo affrontate così”.
Come si sente il piccolo Luciano nello scartare i regali?
“Metto il latte per le renne. I regali sono tutti lì, vediamo se domani riusciamo a scartarli. E’ un luogo comune considerare male il nostro calcio. Magari a tratti anche le squadre che giocano in Europa fanno delle scelte o passano dei momenti dove decidono di concedere campo all’avversario”.
Cosa ne pensa dei tanti complimenti?
“Non mi fido. Sto ancora pensando all’inizio del campionato. Ci veniva detto che non saremmo entrati in Champions League. Onestamente non mi fido. Sappiamo di avere delle potenzialità, come il nostro avversario. Glasner ha detto bene, l’Eintracht ha delle possibilità di passare il turno. Ha questo piccolo vantaggio della vittoria in Europa League conquistata ai rigori contro il Glasgow. I tedeschi hanno fatto esperienza”.
Domani è la partita più importante. Come vive la vigilia la squadra?
“Da un punto di vista di maturità, ci siamo: Osimhen ha chiesto col Sassuolo la sostituzione al momento giusto per evitare qualche infortunio più serio. Lui e Kvara sono giovanissimi. De Laurentiis e Giuntoli sono stati bravi a sceglierli. Questa gioventù va plasmata, il Napoli saprà interpretare al meglio la partita. Non sarà lecito avere paura e vedremo quelle giocate che sanno fare”.
La partita è una scatola da riempire. Cosa si aspetta domani?
“Ogni giocatore metterà del suo. Di Lorenzo è diverso da Kvaratkshelia. Bisogna ripiegare con gli attaccanti e ci vuole la disponibilità loro a rincorrere gli avversari. Dobbiamo fare la nostra partita, tentare di fare gioco per far circolare la palla e comandare il match”.
Che ne pensa di Glasner?
“Lo conosco bene. L’ho incontrato quando ero allo Zenit. C’è il lavoro e il rispetto per gli altri allenatori. Ho una serie di collaboratori che il Napoli mi mette a disposizione. Vanno anche a vedere il lavoro degli altri, abbiamo visto il suo lavoro dopo che ha vinto l’Europa League. Olivier è un allenatore moderno e sa far giocare cortissima la sua squadra. Sa benissimo andare a pressare alto e a portare il blocco basso per poi ripartire. Gli faccio i complimenti per il calcio che ha fatto. Sarà una partita delicata e difficile. Dal mio punto di vista si impara dal lavoro degli altri: di Glasner ne abbiamo diverse”.
Ha due terzini di grande qualità a sinistra.
“Ho diversi problemi da gestire sotto questo punto di vista. Anche Elmas ha fatto benissimo al posto di Zielinski contro il Sassuolo. Raspadori e Simeone ci hanno messo a posto tante cose. Lozano e Politano si sono alternati tanto. Il livello di tutti e due è altissimo”.