Se il controllore Benitez va controllato

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VITTORIO RAIO

Oggi, sarebbe sin troppo facile dire “ha vinto De Laurentiis”, come sarebbe stato assurdo in precedenza affermare o scrivere “ma perché non è intervenuto prima?”. Oggi, il presidente non ha vinto, ha solo adattato un provvedimento (il ritiro) a protezione del club e nell’interesse dei tifosi; prima, aveva preferito non entrare in un ambito che avrebbe (e non poco) urtato la scuscettibilità di Benitez al quale aveva e ha affidato ampi poteri sotto tutti gli aspetti. Dall’arrivo di Rafa in poi.

Il problema nasce se e quando il controllore Benitez va controllato, se delude, se dimostra che deve essere controllato. Non gli si può più lasciar fare quello che vuole quando vuole. Con danni (visibili e non) per i risultati, per la classifica, per l’aspetto economico del club, per dare una risposta ai tifosi, per evitare altre uscite post-partite se non altro infelici e fuori posto, a tutela (sic!) solo dell’interessato:non si è mai assunto una responsabilità o una colpa dopo una sconfitta. E pensare che c’era stato chi aveva disapprovato la decisione del presidente. Io, dai microfoni di Radio Marte, avevo consigliato a coloro che erano in disaccordo di dimettersi. Questione di coerenza e di stile.

Alla luce dei risultati e di certe prestazioni, De Laurentiis ha fatto benissimo ad intervenire. Bisognava fare qualcosa, non potendo privarsi ora dell’allenatore, per smuovere gli animi, le coscienze, per dare una scossa ad una squadra che certamente non era e non è in grado di competere per lo scudetto (e non lo dico certamente da oggi, ma sin dall’inizio della stagione), ma certamente non è da sesto o quinto o quarto posto, né ha un organico che deve andare in giro a fare figuracce contro tanti avversari nettamente inferiori, nè può consentirsi spesso di avere approcci spenti alle partite. Ieri, Montella è apparso come il peggior Benitez e la Fiorentina come il peggior Napoli: demotivati, arrendevoli mentalmente e fisicamente, confusi nelle idee, nelle scelte e nel gioco.

Un’ultima nota è per il signor Di Bello, il collaboratore dell’arbitro Damato, che ha mostrato quanto di più brutto ci possa essere nel calcio: stare lì, a pochi metri, guardare dove devi guardare, quanto devi guardare, se il pallone è o non è oltre la linea, e non vedere che quel pallone ha nettamente varcato la linea bianca. Certamente Di Bello è in buona fede. La seconda ipotesi? E’ inadatto anche a fare il minimo indispensabile. Un errore (al di là degli altri di Damato) che solo per fortuna del Napoli non si è rivelato importante ai fini del risultato. Ha pagato solo Higuain per la classifica dei cannonieri. Fosse accaduto il peggio per il Napoli sarebbe stata un’altra gara falsata. L’ho detto e lo ripeto: ad essere “scarsi” siamo autosufficienti, non ci… aiutate mostrando quanto di brutto c’è nel calcio.