Sarri: “Affronteremo il Lipsia con maggiore leggerezza, ma con la stessa serietà. In Europa serve un salto a livello di mentalità”

497

Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Lipsia

 

Qual è la motivazione del Napoli in Europa League?

“Se vogliamo fare un salto a livello di mentalità, la dobbiamo trovare. Le partite europee sono sempre importanti. In questo momento abbiamo difficoltà numeriche, siamo 18 con tre portieri, cercheremo di fare equilibrismi e di fare una partita seria senza intaccare il campionato. Affrontiamo una grande squadra e il compito sarà difficile”.

 

Si può essere competitivi col turnover?

“Spero di sì. Il mio obiettivo è quello. Il salto di qualità è fondamentale da questo punto di vista. Quest’anno non ci siamo riusciti ancora: quando abbiamo fatto bene in Champions, abbiamo sbagliato il campionato o viceversa. Dobbiamo avere la stessa mentalità quando giochiamo tre partite”.

 

Dal gruppo cosa percepisce in vista di domani?

“E’ un qualcosa che dobbiamo fare. L’attenzione sicuramente è focalizzata su qualcosa di diverso che tutto sommato ha una sua ragione. Una squadra prima di diventare grande in Europa, deve farlo nel suo paese. Ma abbiamo bisogno di un primo passo. Serve la giusta mentalità”.

 

Ci può essere un’occasione  per Sepe?

“Devo parlare con Reina e capire le sue sensazioni. Se c’è bisogno di un turno di riposo, preferisco darlo in trasferta. Vedremo. Devo parlare con lui. Gigi è un portiere affidabile, quindi il problema è relativo”.

 

Domani di cosa c’è bisogno?

“L’obiettivo è accettare lo stress fisico che ci può dare la partita e di cercare di limitarlo dal punto di vista nervoso. Va preparata con maggiore leggerezza, ma bisogna giocare con la stessa serietà”.

 

Sono arrivati i complimenti di Allegri e Costacurta. Pensa allo scudetto?

“Ora sono concentrato sull’Europa League”.

 

Le piace l’Europa League?

“E’ una manifestazione ai limiti della follia perché pur con tutto il fascino europeo si gioca il giovedì. Andiamo in campo alle 21.05 e rientriamo in campo 60 ore dopo, la Lega non ci aiuta. Il Lipsia ha giocato venerdì e poi tornerà in campo lunedì. E’ una manifestazione che dà tanto stress, ma è la seconda a livello europeo e quindi non possiamo snobbarla”.

 

Si è innamorato del Napoli. E’ la sua squadra perfetta?

“Nel secondo tempo contro la Lazio mi ha dato gusto a vederla dall’alto. Un gruppo non può mai smettere di crescere. Facciamo ancora fatica a livello europeo, è anche un pensiero indotto, c’è maggiore fame di risultati in Italia rispetto all’Europa, ma questo ci deve riguardare fino ad un certo punto”.

 

Milik non ci sarà?

“Per me è in netta crescita. Deve dirmi quando è pronto a giocare uno spezzone di partita. Ancora non me l’ha detto e quindi lo rispetto. Siamo soltanto 18.

 

Come sta Marek Hamsik?

“Sta meglio, si è allenato regolarmente. E’ uno di quelli non stanchi perché ha fatto un solo tempo, ma viene da un piccolo acciacco quindi ne parleremo più tardi”.

 

Quanto peseranno le Coppe per Napoli e Juventus?

“Non lo so. Non entro nei discorsi relativi alla Juventus, a noi in un momento come questo potrebbe anche pesare, poi se recuperiamo i giocatori potrebbe essere un’opportunità”.

 

Il San Paolo sarà vuoto

“Molto probabilmente è questa sensazione che si respira nell’aria è reciproca: l’interesse per la serie A è maggiore. Si avverte da tutte le parti, spero che la società abbia fatto di tutto per far venire tanta gente e mi auguro che molti cambino idea”.

 

L’allenatore del Lipsia le ha fatto tanti complimenti. Chi teme dei tedeschi?

“E’ una squadra brillante che esprime tecnica in velocità con grande accelerazione. Werner e Augustyn sono forti, così come Bruma. Ha folate di grande divertimento, mi sono sorpreso che sia uscita dal girone di Champions”.

 

Sarebbe sperimentale come centrale difensivo Diawara?

“Farlo a questo punto della stagione sarebbe un percorso troppo lungo. Sarebbe un’emergenza che ci costerebbe diversi gol presi. Non è facile sostituire un difensore con un centrocampista.  Magari potevamo pensarci in ritiro”.