Quagliarella: Voglio continuare a segnare gol determinanti

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E adesso provano pure ad imitarlo. Persino Christian Maggio s’è messo a segnare alla Fabio Quagliarella, ospite del salottino a Castelvolturno di Marte Sport Live con Francesco Modugno e Massimo D’Alessandro. Gol belli ed impossibile: “Ero a casa. Ho applaudito da solo. Poi gli ho mandato un sms”. Inequivocabile il testo (“Non posso insegnarti più niente in allenamento”) che rende l’idea dell’atmosfera del gruppo. Sabato – però – tocca a Quagliarella: “Voglio continuare a segnare reti determinanti. Sette per ventuno punti”. La serie dovrà continuare: “Non mi pongo obiettivi. L’anno scorso tredici in campionato, otto in Uefa”. Potrebbe arrivare a quindici: “Magari. Vediamo quello che viene”. La strada è lunga. Napoli in Europa, Fabio in Sudafrica. “Dipenderà tutto da cosa farò in campionato. La concorrenza è tanta, devo meritarmi la convocazione dimostrando le mie qualità”. Un assaggio – magari – già contro il Genoa: “Non dovevamo perdere all’andata. Ricordiamo la partita, l’ambiente, diciamo che aspettiamo questa partita per conquistare dei punti”. Il San Paolo sarà zeppo come un uovo: “E’ fantastico, è la nostra forza. La gente dà una carica incredibile”. Quagliarella la percepisce troppo bene perché è uno di loro. L’azzurro è una seconda pelle: “L’anima napoletana è importante. Io, Iezzo, Rullo, Grava e naturalmente Cannavaro”. Il capitano l’ha indicato come l’uomo decisivo per la Champions. Fabio fa gli scongiuri: “Scaramanzia? Un po’ sì, ringrazio Paolo per le belle parole, ma preferisco dimostrarlo con i fatti. Nel calcio, è meglio non parlare troppo”. La corsa Champions è difficile. “Abbiamo dietro Fiorentina e Juventus, non sarà facile. L’inizio del girone di ritorno è difficile, abbiamo diversi scontri al San Paolo. Tra due mesi capiremo dove possiamo arrivare”. Più in alto possibile. Quagliarella ci crede. Domenica è il suo compleanno, l’anno scorso festeggiò con la splendida prodezza al San Paolo con la maglia dell’Udinese: “Uno dei gol più belli”. Assieme alla prodezza da centrocampo con il Chievo: “Una delle mie. Lo dico che sono ‘pazzo’, mi prende così e tiro”. Ci ha provato pure con il Napoli: “La traversa con il Livorno da lontanissimo. Se avessi segnato subito, sarei potuto andar via subito, non mi restava altro”. Meno male che non è entrata, dunque: “Scherzo, ho ancora tanto da fare”. La 10 in allenamento, la 27 in campo: “Era il numero di Niccolò Galli, il figlio di Giovanni, scomparso in un incidente stradale. Eravamo amici e mi piace ricordarlo sempre”. La chiusura è quasi un atto obbligato. Quagliarella intona ‘Napul è’ di Pino Daniele. Chi l’ha fatto, non se n’è pentito. De Sanctis ha parato due rigori consecutivi, Maggio ha fatto Van Basten a Bergamo. Adesso tocca a Quagliarella. Il Genoa è avvertito.
(p.t)