Prima di processare la squadra, Benitez faccia un esame di coscienza

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Il Napoli è atteso da alcuni incontri (in Turchia per l’Europa League; con il Sassuolo; il ritorno con il Trabzonspor al San Paolo; a Torino con tanti ex tra i granata; a Roma con la Lazio in Coppa Italia; a Fuorigrotta con l’Inter) che saranno indicativi per il futuro sui tre fronti: Europa League, campionato e Coppa Italia.
Comprensibile l’amarezza di tutti per la deprimente prestazione a Palermo, ma l’unico che a mio avviso deve restare calmo è l’allenatore. “Benitez attacca il Napoli”, è il titolo di ieri de Il Mattino. Complimenti al mio ex-giornale per lo scoop, ma Benitez avrebbe dovuto far sapere (se fosse stato in grado di farlo) che non c’era stato alcun processo, ma solo un normale rapporto come dopo ogni incontro, vinto o perso, per esaminare difetti, errori, per migliorare.
Invece, tutto vero quanto scritto, in linea con la storia del glorioso quotidiano. Dunque, agli occhi di tutti Benitez è apparso come colui che ha bacchettato i discepoli rei di aver giocato con sufficienza, commettendo sbagli nonostante i tanti insegnamenti settimanali. Ritengo che in due anni l’allenatore almeno una volta avrebbe dovuto metterci la faccia a difesa del club e della squadra: “Si è perso, la colpa è solo mia”, mi sarebbe piaciuto, e non solo a me, sentirgli dire. Almeno una volta. Invece, ad ogni stop, una scusa: una volta la colpa è stata data agli arbitri, altre alle strutture, al vivaio, ai giornalisti, ai tifosi, al valore dell’organico, ai big della formazione, alla squadra…

In tal modo, l’esperienza mi insegna che quando si mettono pubblicamente sul banco degli accusati tutti i calciatori si rischia di ritrovarsi lo spogliatoio contro o gran parte e, aspetto più insidioso, in una città come Napoli di assistere ad una contestazione forte contro gli azzurri. Da un uomo dello spessore umano e professionale di Benitez, almeno una volta, mi sarei aspettato un comportamento da comandante e non la ricerca di colpe di altri per i tanti stop, per i tanti gol incassati, per i tanti punti persi. Per non parlare di quell’infelice frase: “Se dovessimo uscire dalla Champions non sarebbe una tragedia…”.
Amo il Napoli e spero che il Napoli vinca Europa League e Coppa Italia e concluda il campionato da secondo. E spero che Benitez resti a patto che sia meno presuntuoso, supponente e che capisca che in Italia non vincerà mai una corsa a tappe se non migliora la fase difensiva soprattutto se coloro che la interpretano non si chiamano Gattuso, De Rossi, Fabio Cannavaro o Chiellini. Possibile che in due anni non l’abbia capito?