Sandro Piccinini parla a Marte Sport Live: “C’è voglia di fare in questa Italia, c’è voglia di divertirsi e i risultati di certo aiutano, ma poi aumenterà il livello delle avversarie e spero che la Federazione organizzerà gare importati prima dell’Europeo per alzare l’asticella. La qualità c’è e soprattutto come squadra, vedo progressi di partita in partita. Non è stato un girone di ferro, ma la qualità di questa generazione è migliore rispetto alla precedente e i giocatori che si stanno mettendo in luce, stanno emergendo in modo prepotente, se ne stanno accorgendo anche i club. Immobile è eccezionale, sembra rinato anche Belotti per cui l’attacco gira bene, ma soprattutto in mezzo al campo ed in difesa è aumentata la qualità. Poi, è stato bravo Mancini a scegliere, amalgamare e dare fiducia ai giovani per cui c’è un mix di fattori positivi in questa Italia. Non mi sarei mai aspettato un Napoli così in difficoltà e non mi focalizzerei solo su Ancelotti. Certo, in questi casi l’allenatore è sul banco degli imputati, ma è successo qualcosa di anomalo che va al di là dei valori tecnici della squadra e degli errori del tecnico. Se non si va in campo con la dovuta tranquillità, non si può rendere al massimo e al momento a Napoli non c’è tranquillità. Poi, non so di chi è la colpa, ma nulla è perduto, il campionato è lungo. Bisogna capire se questa eventuale ferita si può rimarginare e se si sta facendo qualcosa per ricucire. Non credo che Ancelotti abbia problemi con lo spogliatoio, ma quando mancano i risultati possono intervenire dei problemi ed evidentemente c’è stata una reazione della società che i giocatori non hanno gradito e non mi riferisco solo al ritiro. Magari qualche dichiarazione non è piaciuta alla rosa e Ancelotti non è stato capace di fare da mediatore, ma non parlerei di problemi tra Ancelotti e la squadra. La società deve farsi carico di ricucire fraintendimenti e malumori anche perché sono cose che possono accadere, ma in questi casi si vede la forza del club. Sento parlare di cause, avvocati, ma se si prendono certe decisioni, poi va a finire male. Il Var è molto utile perché corregge gli errori più clamorosi e davanti all’evidenza si fa presto a correggere gli errori, ma questo strumento resta una macchina e non può correggere tutto. Il Var è fatto di uomini e se sbagliavano prima, possono sbagliare anche adesso nell’interpretare un regolamento molto complicato. La modifica del concetto del fallo di mano ad esempio, è stato un passo importante che ha confuso ancora di più le idee perché adesso è difficile avere un metro unico per tutti ed è molto più facile sbagliare. Mi pare che una buona percentuale di arbitri non abbia ancora gradito completamente la presenza del Var che viene vissuta come un concorrente che vuole mettere in difficoltà anziché aiutare. Basterebbe metteteci più umiltà, andare più spesso al Var e diminuire la percentuale di errore, che esiste perché il regolamento è complicato”.
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