Giuseppe Pecoraro parla a Marte Sport Live: “Il caso D’Onofrio? Innanzitutto è un fatto gravissimo che riguarda un uomo delle istituzioni, perché AIA e Figc sono considerabili come tali, e il che significa che chi ha incarichi in questi settori deve avere un curriculum adeguato. La questione è che l’Associazione Italiana Arbitri non dovrebbe essere indipendente dalla Figc ma interna ad essa, in modo che possa essere sottoposta a controlli più incisivi. Ovviamente sulle designazioni e sulle scelte degli arbitri l’Aia avrebbe piena autonomia, ma seconda indirizzi dati dalla Figc e con un’attività di controllo incisiva. Del resto se uno non ha niente da nascondere non dovrebbe temere in alcun modo questi controlli. Passando per il Consiglio Federale ma anche attraverso le commissioni, ci sarebbero maggiori garanzie sulle capacità, sull’adeguatezza e sulla professionalità del candidato e delle persone prescelte. Condivido dunque la decisione della Federcalcio di sottrarre all’Aia la giustizia arbitrale ma andrei oltre il provvedimento. Il presidente Gravina ritiene che gli arbitri siano solo parte lesa nella vicenda? Torniamo sempre sul punto: se l’Aia fosse stata una sezione della Federcalcio i controlli sarebbero stati più incisivi e quindi più difficilmente sarebbe sfuggito una situazione disdicevole come questa”. Il Prefetto Pecoraro in passato ha denunciato la mancata disponibilità degli audio del Var per il famoso Inter-Juventus (con fallo di Pjanic non sanzionato dall’arbitro Orsato) che incise nel 2018 sulla lotta al titolo del Napoli. “Non torno su quelle polemiche ma con l’Aia sezione della Figc e non autonoma, quegli audio tra Orsato e l’addetto al Var probabilmente ci sarebbero stati, perché ci sarebbe stata un’attività diversa di controllo da parte della Figc. Gli audio non sarebbero spariti? Certo, appunto. In quel caso la presidenza della Figc penso – e mi auguro – che non avrebbe fatto passare questa cosa. Le mancate dimissioni dei vertici Aia per il caso D’Onofrio? Non conosco le carte, appena la Procura della Repubblica renderà noti gli atti se emergeranno responsabilità di carattere omissivo qualcuno dovrebbe riflettere. Ovemai ci fossero poi responsabilità commissive dovrà essere il presidente della Federazione ad intervenire”.
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