VITTORIO RAIO
E’ vero che prima bisogna occuparsi del Legia Varsavia, batterlo e rendere più agevole il cammino in Europa League, ma lo sguardo e l’attenzione di molti tifosi sono già rivolti alla sfida di domenica sera al Meazza contro il Milan. Tantissimi i motivi che creano discussioni e interesse.
Innanzitutto battere il Milan, superarlo in classifica ed andare alla sosta con maggiore serenità, con la possibilità di prepararsi bene alla supersfida successiva alla ripresa del campionato: al San Paolo sarà di scena la Fiorentina reduce dal match contro l’Atalanta di Reja. Per il Napoli due confronti che saranno estremamente indicativi sulle possibilità della squadra di Sarri.
Altro motivo di grande attezione sarà la sfida tra Sinisa Mihajlovic e Maurizio Sarri. Sinisa è stato a lungo indicato quale il successore di Benitez in estate, ma De Laurentiis ha scelto Sarri e Sarri non sta facendo assolutamente pentire il presidente.
Infine, una riflessione prima di questo big-match che segue quello con la Juventus: il calcio di Sarri può essere interpretato, giocato da Maccarone, Pucciarelli, Tonelli e Saponara (con tutto il rispetto) oppure da campioni come Higuain, Callejon, Insigne, Hamsik, Mertens. Se questi ultimi sposano l’idea-calcio dell’allenatore, allora la bontà del credo di Sarri viene sublimata e si vede un calcio ottimo non solo per organizzazione e preparazione, ma anche per giocate sublimi dei singoli, per spunti da fuoriclasse, per azioni tutte con uno-due tocchi che trascinano all’applauso i tifosi, creano difficoltà agli avversari e rendono meno evidenti le precarietà della fase difensiva del Napoli. Tutto sta nell’accettare da parte dei campioni l’idea-calcio di Sarri, con tutto quello che comporta: grande intensità di gioco, disponibilità, spirito di sacrificio, adeguamento alle richieste che possono sembrare a volte insolite, umiltà, senso di appartenenza, non protestare per eventuali sostituzioni o per qualche partita vista dalla panchina.
Una nota prima di chiudere. Va ai napoletani tifosi della Juventus che stanno vivendo giorni tremendi vedendo la propria squadra nei bassifondi della classifica e dovendo giocare domenica prossima una gara-salvezza contro il Bologna. C’è davvero da stare poco Allegri per i bianconeri che al San Paolo hanno girato il remake de “La Signora in rosso”. Parlando con qualche napoletano che ha il cuore bianconero l’ho trovato particolarmente esacerbato, turbato, poco lucido come mai mi era capitato di notarlo prima, anche dopo altre sconfitte che a Fuorigrotta negli anni non sono mai mancate. Forse perché, poverini, sono poco abituati a vedere la Juve in zona-salvezza; forse perché non vedono roseo il futuro; forse perché vedono i dirigenti preoccupati, Agnelli in primis, per il futuro della Signora; forse perché questa sconfitta brucia più di altre.