Napoli: non abbattersi, non lasciarsi condizionare, non mollare

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VITTORIO RAIO

Tre comandamenti per il Napoli: 1) NON ABBATTERSI; 2) NON LASCIARSI CONDIZIONARE; 3) NON MOLLARE.

1) Non abbattersi in quanto il Napoli, dall’inizio della stagione a ieri sera, mai è stato messo sotto da alcun avversario. Ovvero, mai ha fatto la figuraccia rimediata nel primo tempo dalla Juventus contro il Bayern. Bianconeri totalmente in balìa degli avversari. Nessuna squadra, in Italia e in Europa, ha dettato ritmo e gioco nei novanta minuti contro il Napoli, anche quando gli azzurri hanno perso alcuni incontri. Il che mi sembra un aspetto fondamentale per non abbattersi, per avere stima nel proprio operato, per… e andiamo al secondo comandamento.

2) Non lasciarsi condizionare. Da giorni, dalla sconfitta assurda, immeritata a Torino, la Gazzetta dello Sport ogni giorno regala ai propri lettori assurde versioni su quanto accade in casa-Napoli. Si dirà: vanno rispettati tutti i punti di vista. E io li rispetto. Ciò non toglie che non si possa fare qualche riflessione su quanto appare evidente a tutti: esistono chiari interessi geografici ed editoriali (VENDITE) che… suggeriscono, come da sempre, alla rosea di cercare di avere una politica che non può essere condivisa da chi ha occhi che non badano alle vendite. Si potrebbe obiettare: ma tu sei di parte, sei napoletano. Giusto, ma anche lì sono milanesi (Inter e Milan) e poi gli interessi politici-geografici-editoriali che fanno avere un occhio particolare su quanto avviene in casa-Juve. Basterà ricordare il can can dopo Juventus-Bayern contro l’arbitro reo di gravi errori a danno della Juve e piccoli trafiletti (non titoloni!) sui due arbitraggi che hanno condizionato i risultati di andata e ritorno tra Villarreal e Napoli. Significativo, indicativo, emblematico. Tutto chiaro. Troppo chiaro. Pacchianamente chiaro. Inoltre, ricordiamo alcuni termini nei titoli: il “flop” usato dopo Juve-Napoli; lo “stop” per il Napoli e il “top” per il Milan dopo il pari al San Paolo (come se il Napoli non avesse dominato la scena e non avesse colto un palo con Mertens e non avesse meritato di vincere il match); ricordiamo che da giorni quasi si suggerisce a Higuain di cambiare aria e lasciare il Napoli, sino ad arrivare a stamane quando il titolo in prima della Gazzetta è “Napoli e Higuain: crisi”. Non sappiamo cosa avverrà domani, di certo oggi non c’è crisi nel Napoli. Chi la vede, ignora di proposito alcuni esiziali aspetti. Il Napoli, senza essere partito con i favori del pronostico, è secondo in campionato ad un solo punto dalla Juventus e Higuain ha realizzato 24 gol in 26 partite. Amici della rosea, vi sembra crisi questa? In crisi, per la rabbia, ci sono solo i vostri titolisti… Se poi, volete ricordare che nelle ultime quattro gare sono arrivati due sconfitte e due pareggi, si può replicare così: andiamo a vedere come sono scaturiti questi risultati. Precise responsabilità, anzi chiarissime colpe, degli arbitri e tanta, ma tanta sfortuna: dalle deviazioni (Albiol e Koulibaly) ai pali (Mertens). Tonnellate di sfortuna, ma in prima sulla Gazzetta si parla di crisi, di Sarri che non vince più, non di sfortuna. La parola sfortuna la troviamo in un sommario a pagina 8… E soprattutto si ignora che il Napoli produce gioco, a tratti bello ed entusiasmante, dall’inizio della stagione, che il Napoli costringe tutti gli avversari a difendersi. Ecco che giungiamo al terzo comandamento.

3) Non mollare. Se il Napoli fosse spesso in balìa degli avversari; se il Napoli fosse in crisi di gioco; se la condizione fisica fosse precaria; se lo spogliatoio fosse rotto; se non venissero create occasioni da gol in quantità industriale in ogni partita; se il Napoli non fosse secondo a un punto dalla prima e non avesse il capocannoniere del campionato con 24 reti realizzate, forse ci sarebbe un tantino da preoccuparsi. Invece, alla faccia di chi ha le guance rosee, degli invidiosi, di chi sta godendo per l’eliminazione e sta aspettando nuovi problemi per sputare veleno dopo aver alzato le asticelle per avere il campo facilato, il Napoli c’è. Anche contro il Villarreal ha creato tanto gioco, è andato vicino al gol più volte, ha preso un palo, abbiamo applaudito un grande Hamsik… Il Napoli si arrende solo alla sfortuna (che dovrà pur finire…) ed agli arbitraggi al cospetto dei quali sei impossibilitato a intervenire. Ieri sera, il tedesco Aytekin ha sbagliato tantissimo al di là della mancata espulsione di Rukovina e del possibile rigore per tocco di Pina con il braccio in area. Falli non visti, gialli non mostrati, ammonito Hamsik per una giustissima rimostranza, fuorigioco inesistenti fischiati contro il Napoli… Un elenco di negligenze, di errori che hanno danneggiato non poco il Napoli. I peggiori arbitraggi sono quelli che tendono a lasciare poche “tracce” del loro passaggio quando indirizzano una gara con decisioni sbagliate. Ieri sera, il consideratissimo tedesco ha unito errori evidenti ad altri meno evidenti. Tutti hanno condizionato il gioco del Napoli e il risultato. E La Gazzetta parla di crisi… La verità è che a qualcuno piace vedere il bicchiere mezzo vuoto. Io lo vedo mezzo pieno per il gioco espresso, per le occasioni da gol create, per come sono scaturiti gli ultimi quattro risultati in Italia e in Europa. E i tifosi del San Paolo hanno giustamente applaudito gli azzurri a fine partita.

Dunque, non abbattersi, non lasciarsi condizionare e non mollare.