Nessun alibi. Neanche l’emergenza che è un dato di fatto, cambia la sostanza. Mazzarri vuole un Napoli protagonista a Livorno e lo dice apertamente ai microfoni di Marte Sport Live. Profumo d’amarcord (“Ho conquistato la serie A, la squadra giocava un bel calcio, sono stato profeta in patria”), ma finisce qua. La mente è già proiettata sulla sfida dell’Armando Picchi: “Il Livorno in casa concede poco, nelle ultime due partite ha vinto contro Parma e Sampdoria. Rispetto Cosmi, è un bravo allenatore e sta facendo bene. La guardia deve essere alta”. L’aspetto non è stato affatto tralasciato durante la settimana. “Ci mancherebbe altro, ho parlato tanto alla squadra per evitare che sottovalutassero le insidie di un avversario come questo. Abbiamo acquisito consapevolezza nei nostri mezzi, ma non per questo bisogna essere meno maniacali nell’approccio ad una gara importante come questa”. Sciabola in campo, fioretto negli spogliatoi: “Temperamento e grinta, altrimenti sono dolori. Le grandi squadre archiviano subito le partite precedenti e si proiettano sulla prossima senza farsi influenzare dal passato. A questo dobbiamo mirare per costruire una mentalità vincente”. Passiamo alla formazione. L’emergenza è un dato di fatto. In difesa c’è speranza per Hugo Campagnaro: “Ha avuto qualche problemino giovedi, sono abbastanza fiducioso”. L’argentino, insomma, dovrebbe farcela. “Ma ho anche altre alternative. Magari arretro Aronica e inserisco Dossena. Sta meglio, ma deve arrivare ad un livello di forma tale che non devo considerarlo un cambio obbligato”. Meno possibilità per Mariano Bogliacino: “E’ stato fermo per tanti motivi, ha fatto un mini-richiamo, non ha ancora il ritmo gara, vorrei portarlo almeno in panchina”. Possibile, dunque, l’inserimento di Cigarini in mediana con Hamsik in posizione più avanzata: “Avrà meno compiti in fase passiva per appoggiare Denis che sta finalmente avendo continuità. Lavezzi e Quagliarella sono due assenze importanti, ma abbiamo le possibilità per essere protagonista”. L’identità – del resto – esula dai singoli interpreti. Il Napoli di Mazzarri lo sta dimostrando: “E’ un motivo d’orgoglio, è successo anche con la difesa che è diventato un reparto solido. C’è concentrazione e applicazione, prendete Grava che sta facendo molto bene. Ora – però – dobbiamo continuare a Livorno”. Gli ingredienti sono i soliti: “Grande aggressività per recuperare subito il pallone, poi proviamo a distenderci, troveremo le soluzioni offensive. Non daremo punti di riferimento là davanti. L’atteggiamento non cambierà. Non parto per il pareggio, il campo dirà cosa meritiamo. La prestazione deve essere come quelle di Cagliari, Parma e Bergamo con l’Atalanta”. Basta poco – del resto – a cambiare le sorti di una partita: “C’è bisogno di un’attenzione maniacale nei dettagli. Non esistono partite facili nel campionato italiano”. Il Livorno, poi, è un brutto cliente: “Ha una rosa importante. Molti li conosco bene. Mozart l’ho avuto alla Reggina, Bellucci è stato protagonista con la Sampdoria, così come Pieri. Di Lucarelli è inutile addirittura parlarne. Abbiamo un rapporto che esula dal mondo del calcio, ogni tanto ci sentiamo ancora. Abbiamo vissuto una grande annata, non era al meglio e l’ho aspettato: ha realizzato 8 gol nel girone d’andata, 21 nel ritorno”. Piccola divagazione su Cassano, non convocato da Del Neri: “Con me ha sempre giocato, la gestione è stata perfetta nei due anni. Non intacchiamo quello che è stato. Adesso – però – non mi riguarda. Penso unicamente al Napoli”. Che ha riportato la gente allo stadio, secondo posto come media spettatori: “Sono soddisfatto, la gente ha capito il nostro atteggiamento. Le migliori arriveranno tutte al San Paolo, il loro apporto sarà fondamentale. Ma prima c’è il Livorno”. Un’altra finale sul cammino verso l’Europa.