Il pavido Prandelli, palla montata-Balotelli e l’Italia è fuori

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Sono varie le considerazioni che si possono e si devono fare dopo la sconfitta con l’Uruguay, dopo l’eliminazione dal Mondiale nella fase a girone, dopo il fallimento della spedizione in Brasile. Alcune sono riflessioni che nascono e muoiono parlando di personaggi come Balotelli e Cassano, ad esempio; altre si intrecciano, si sommano, sono il frutto di anni ed anni di errori ed omissioni (vivai calcisitici), sono il frutto di scelte scellerate in partenza per il Brasile e durante la permanenza in Brasile.

A mio modesto avviso, l’Italia è fuori dal Mondiale per la carenza di giovani emergenti validi, come quelli che nascono in altri Paesi e che spesso noi importiamo nel nostro campionato solo perché vengono pagati a prezzi inferiori rispetto ai migliori dei nostri vivai che vengono trascurati: meglio andare a prendere un giovane emergente altrove che accollarsi i costi del varo di un vivaio, per non parlare delle responsabilità. Insomma, meglio un prodotto più o meno… finito e poi migliorarlo e vederlo crescere. Ci voleva un fallimento al Mondiale per capirlo?

L’Italia è fuori dal Mondiale anche per le decisioni se non altro opinabili di Prandelli: quando ha scelto gli uomini della spedizione e quando poi ha deciso gli undici da impiegare nelle tre partite. Giocare con una sola punta (Balotelli!!!) è puro autolesionismo. In molti si sono fatti ingannare dal successo sull’Inghilterra che poi è stata mandata a casa già dopo due gare. Quando contro l’Uruguay Prandelli, il pavido Prandelli ne ha mandato in campo due, Balotelli e Immobile, l’Uruguay (che pure doveva vincere) nel primo tempo ha giocato in fase di attesa, ha portato un solo reale rischio verso Buffon. Nella ripresa, il pavido Prandelli ha tolto l’inoffensivo Balotelli (ma che comunque, da attaccante, aveva contribuito a tenere bassa la formazione di Tabarez) e ha utilizzato un centrocampista, Parolo. Meglio avrebbe fatto se avesse inserito Cerci o Insigne. Così ha dato campo, coraggio, coscienza e iniziativa all’Uruguay che ha macinato gioco, ha messo l’Italia dinanzi a Buffon, ha finito con il fare il gol-qualificazione. L’arbitro? Lo si sapeva che era scarso, ma non va dimenticato che ha anche ignorato un rigore a favore dell’Uruguay, quindi… Per finire, il pavido Prandelli ha tolto anche Immobile per inserire un Cassano apparso stanco già dal primo secondo in cui è entrato in campo. Lippi, quando Cassano era più giovane, lo aveva lasciato a casa. Prandelli se l’è portato e il rendimento di Antonio ha fatto il paio con quello del più giovane, ma egualmente irritante Balotelli. Così il gruppo è stato poco compatto, così è volata qualche parola grossa, fuori posto, c’è stata tensione, così alla fine i big Buffon e De Rossi hanno bacchettato i giovanotti presuntuosi e poco diligenti.

Quale futuro ora attende l’Italia? Se i migliori delle tre partite in Brasile sono risultati i meno peggio, ovvero i cosiddetti vecchietti, non c’è da invidiare colui che prenderà il posto del pavido Prandelli. Parole sante quelle pronunciate da Buffon (senza fare nomi), ma chiaramente riferite al comportamento soprattutto di Balotelli che pensa di essere arrivato, ma forse non è mai partito. Non sono sufficienti qualche gol, qualche colpo geniale, qualche giocata da campioncino per fargli fare il salto di qualità . Lui si diverte ancora a fare i tweet, a far parlare di sè per quanto fa al di fuori del campo, ma quando gioca capita che l’Inter e il Manchester City lo lascino andare via senza rimpianti, che nel Milan non venga giudicato come elemento di riferimento, che il gruppo-Italia lo scarichi. Possibile che non lo capisca, che si senta eternamente un vilipeso, un sopportato, un maltrattato? E se la causa di tutto fosse proprio lui con i suoi atteggiamenti da… palla montata?