Iannone: “Il caso D’Onofrio? L’Aia è parte lesa: non ha gli strumenti per controllare la vita privata degli associati”

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Antonio Iannone parla a Marte Sport Live: “Il caso d’Onofrio? L’Aia è parte lesa perchè semplicemente non ha strumenti e poteri per poter controllare ogni associato, verificandone i titoli di studio o la vita privata. Ha solo poteri di giudizio sulle direzioni arbitrali, non può proprio esercitare verifiche sulla vita privata per la privacy. Se qualcuno viene a conoscenza di comportamenti è normale che venga fatta subito una segnalazione, come è stato fatto. Non si dimentichi in questo momento ci sono indagini in atto per capire se c’è stato un comportamento omissivo, su questa vicenda surreale, da parte di qualcuno. In tal senso va letto il commissariamento della sezione Aia di Cinisello Balsamo alla quale D’Onofrio era iscritto. Secondo me gli arbitri ne escono bene perché sono il rispetto delle regole, se poi un insospettabile come era D’Onofrio si rivela in modo diverso… E’ chiaro che d’ora in poi il controllo probabilmente sarà diverso, ma è tutto avocato alla Figc” .