VITTORIO RAIO
Negli ultimi anni al San Paolo sono stati esposti tantissimi striscioni, ma i due che ricordo con più piacere sono quello letto negli anni di Maradona (“Comunque vada, grazie”) e quello che puntualmente vediamo in curva B (“Al di là del risultato”), ovvero una dichiarazione d’amore infinito che va al di là del punteggio, che chiede alla squadra soltanto orgoglio, sudore e spirito di sacrificio. Il Napoli sta tenendo fede a quanto promesso in avvio di stagione: massimo impegno in ogni incontro sui tre fronti e la tifoseria apprezza l’atteggiamento degli azzurri.
Ciò premesso, dopo la prima del girone di ritorno sento di ringraziare tutti, da Aurelio De Laurentiis a Tommaso Starace, ma soprattutto Maurizio Sarri. Ecco i perché.
Grazie perché il Napoli onora ogni partita ed è impegnato in campionato, in Coppa Italia e in Europa League. Sulla carta potrebbe puntare al triplete.
Grazie perché il Napoli, al di là del risultato, esprime un calcio piacevole, divertente, un calcio che spesso manda nel pallone gli avversari, un calcio fatto spesso di tocchi di prima, palla a terra ed improvvise verticalizzazioni. E’ un piacere vedere giocare Hamsik e compagni. Divertono e si divertono, vanno sotto la curva a condividere la gioia con i tifosi (anche se gli ottusi fanno finta di non capirlo) . Il merito di questi successi è soprattutto di De Laurentiis che ha scelto Sarri e di Sarri che ha conquistato tutti, nello spogliatoio e al di fuori.
Grazie perché il Napoli è primo in classifica e guarda dall’alto formazioni che all’inizio del campionato erano nettamente favorite.
Grazie perché il Napoli sta dando una lezione a quanti in avvio di stagione sputavano sentenze, veleno ed offese nei confronti di De Laurentiis (che aveva voluto risparmiare scegliendo Sarri e che aveva “accettato” che Benitez andasse via) e di Sarri “reo” di non aver mai lottato per uno scudetto o una Coppa. Oggi, tutti sono allineati e coperti, si affannano a correre in soccorso del… vincitore (anche se il vincitore, Sarri, fa bene a ricordare di non aver vinto niente e non si sbilancia in pronostici che potrebbero rivelarsi solo insidiosi e dannosi). Ma ci sono i video che possono essere visti su you tube, su facebook. Mostrano i volti e fanno ascoltare le sentenze emesse da sapienti chic, da orfanelli e vedovelle di Benitez, da dichiarati falliti, da riconosciuti incompetenti, da mezze figure alla ricerca di notorietà o da figuri provenienti dal Nord che inseguono la benevolenza dei napoletani (ma a Napoli nessuno è fesso e soprattutto abbiamo un ottima memoria). Varia umanità che invece di chiedere umilmente scusa, ora si prodiga nell’elargire consensi e complimenti.
Grazie perché abbiamo capito ancora una volta che non bastano i soldi per vincere altrimenti Mancini, il Benitez italiano, sarebbe eternamente primo (mentre la sua Inter esprime un calcio tra i peggiori del campionato italiano) e Benitez bravo quale è e forte di un organico fantastico non avrebbe conosciuto l’onta del licenziamento e non avrebbe ascoltato le accuse della società, dei calciatori (Ronaldo gli ha lanciato una nuova stoccata) e del popolo madrileno. A proposito del Real, fa riflettere un aspetto: ha dato Higuain al Napoli e si è preso Benitez dal Napoli, quinto con il Napoli! Ahi, ahi, anche il Real sbaglia. Quando si dice la competenza, quando si dice la lungimiranza…
Grazie perché Sarri ci sta regalando giorni felici, calcisticamente parlando. E li sta facendo vivere anche ai suoi calciatori che lo seguono quotidianamente in ogni richiesta durante gli allenamenti e in occasione delle partite. Ha conquistato tutti con l’umiltà che lo contraddistingue, con il lavoro meticoloso, con una personalità che puoi averla anche se non guadagni, come Benitez, 3,5 milioni netti all’anno nel Napoli e 5,2 milioni netti all’anno nel Real.
Grazie di cuore.