Rino Gattuso parla alla vigilia della sfida con il Rijeka
Quanto influiscono le vicende esterne?
La mia squadra deve pensare a lavorare. Non dobbiamo cercare gli alibi. Chi mi conosce e chi mi sta vicino non deve cercare questo. Vivo questo lavoro a 300 all’ora tutti i giorni, ho passione e voglia. Vedo questi ingredienti nella mia squadra. E’ facile parlare di stipendi. Sono contento di quello che stiamo facendo. Se qualcuno a Napoli pensava di dover fare 130 punti, non è un mio problema. Possiamo fare meglio, ma la strada cominciata mi piace molto.
Gattuso ci racconta questi giorni dopo la gara con il Milan. Ha visto una reazione del gruppo?
“Quello che avete scritto non è tutto vero. Non ho litigato con la squadra, ho parlato solo io. Ho espresso le mie parole e basta. Quindi non devo vedere nulla. C’è grande impegno durante la settimana. Tutto questo non basta, serve qualcosa in più. Non vorrei che il giocare bene, ci facesse sedere. Non possiamo giocare sempre di fioretto, ci sono dei momenti in cui dobbiamo leggere le partite. Se dobbiamo stare là, dobbiamo essere più attenti e annusare il pericolo. Non si può giocare sempre bene per novanta minuti. Poi c’è qualcuno che evidentemente non mi capisce: a Sky ho detto che la responsabilità è mia. Non ho massacrato nessun giocatore. Si può giocare anche male, ma ci si può mettere più agonismo”.
Nelle ultime 7 partite, 5 volte in svantaggio. C’è un problema di approccio.
“Abbiamo sbagliato tantissimi primi tempi, domenica la partita è stata buona, ma per 15 minuti non siamo pervenuti. Non va bene. Dobbiamo migliorare questo dato, la squadra è brava e ha qualità per rientrare in partita, ma dobbiamo alzare l’asticella a livello mentale. Dobbiamo saper leggere anche altri dati, tipo il volume. Facciamo tante cose giuste, ma per diventare forti e distruggere gli avversari ci manca ancora questo passaggio”
C’è un problema nella finalizzazione?
“Non è solo questo, ieri ho fatto vedere 7 clip alla squadra, dipende anche da come ci arriviamo. Poi è un momento particolare, Dries è sempre stato un cecchino. In tutte le classifiche di rendimento, siamo nelle prime posizioni. Non mi preoccupa la qualità di gioco, ma dobbiamo essere più cattivi. Sbagliamo troppe letture. Ognuno deve dare qualcosa in più. Le prestazioni ci sono, ma non basta”.
Sceglierebbe ancora Politano vicino a Mertens?
“Tutta la vita. E’ stato il migliore in campo. Non è un ruolo che mi sono inventato io. Ha giocato in quel ruolo con il Sassuolo. Non vado sempre a muso duro contro i miei giocatori, dipende dai momenti. Sono molto attento sulla gestione. La parola mentalità è ampia. Dobbiamo alzare l’asticella e saper giocare anche in maniera diversa. Sono orgoglioso di allenare questa squadra che è forte. Dobbiamo aggiustare il modo di stare in campo. Tutto quello che viene fuori non stanno né in cielo, né in terra”.