Rino Gattuso parla alla vigilia della sfida con l’Inter.
Domani vedremo già il Napoli di Gattuso?
“Non dobbiamo pensare al ciclo terribile che abbiamo di fronte, dobbiamo preparare la partita di domani e serve una grande prestazione. Giochiamo contro una grandissima squadra a livello fisico, a cui abbina qualità di gioco. Ha un grandissimo allenatore, serve la partita perfetta. Se ripetiamo la partita col Sassuolo, saranno guai per noi. Dobbiamo tenere meglio il campo e dobbiamo ripartire”.
In cosa il Napoli dovrà migliorare?
“Dobbiamo tenere bene il campo e aumentare la capacità di soffrire. Solo il campo e solo il lavoro ci porteranno a migliorare. Voglio rivedere l’entusiasmo che ho visto dal primo giorno. Serviranno partecipazione e grande voglia. Dobbiamo proseguire su questa strada”.
È una partita che sente in maniera particolare?
“Sinceramente no. Sono l’allenatore del Napoli e sono orgoglioso di essere l’allenatore del Napoli. Sono preoccupato per la partita perché affrontiamo una squadra forte. Dobbiamo preparare bene la gara”.
State cercando Lobotka. Perché Mertens è in Belgio?
“La mia idea è quella di portare rispetto a questo gruppo. Non parlo di mercato, non è corretto nei confronti di questi giocatori. Se arriverà qualcuno, vedremo. Mi piace lavorare con le coppie numericamente e a centrocampo siamo in meno. Mertens ha fatto tre giorni senza toccare palla, aveva fastidi e abbiamo deciso ieri mattina di fare una risonanza a livello strumentale per avere una diagnosi. È andato due o tre giorni a casa per farsi manipolare dal suo uomo di fiducia. Tornerà mercoledì sera”.
Domani servirà compattezza difensiva?
“Non è questione di gol. Si deve parlare di una squadra che lavora e che sa come fare. Qualcosa di buono col Sassuolo si è visto. I nostri terzini hanno fatto molto meglio rispetto al Parma. Solo il lavoro ci porterà a migliorare. Roma non è stata costruita in un giorno. Dobbiamo avere pazienza e limitare i danni”.
Domani che Napoli vorrebbe vedere?
“Non andare in panico quando ci sarà da soffrire. Mettersi a disposizione dei compagni, fare una corsa in più. Poi le qualità le abbiamo. Dobbiamo dare la sensazione ai nostri avversari che sappiamo tenere botta”.
Quanto ha inciso Conte all’Inter e quanto può incidere Gattuso al Napoli?
“Antonio ha dato una mentalità incredibile all’Inter: sa soffrire, sa tenere bene il campo, sa ripartire, poi ha anche grande qualità. Questo è merito dell’allenatore. L’anno scorso esprimeva un buon calcio, ora è diverso. Tutto questo è merito di Antonio Conte. Voglio una squadra che giochi insieme, difendere e attaccare in maniera corretta. Mi piacerebbe vedere questo anche con il Napoli”.
Com’è stata la prestazione di Fabian col Sassuolo?
“Ho grandissima fiducia in lui e in tutti i miei giocatori. Non si è allenato con continuità, ha avuto una piccola influenza, ma se starà bene scenderà in campo. Da parte mia c’è sempre sostegno e vicinanza nei suoi confronti”.
Domani farete calcoli o affronterete l’Inter a viso aperto?
“Faremo entrambe le cose. Ci siamo allenati bene, abbiamo lavorato per palleggiare e tenere bene il campo. E dobbiamo farlo quando abbiamo palla. Ci può stare l’errore, chi non osa, non sbaglia e noi ci dobbiamo provare”.
Insigne ha quasi 29 anni. Sente il dovere di migliorarlo?
“Insigne ha fatto tanto nella sua carriera e nessuno gli ha regalato nulla. Sono uno che quando vede che durante la settimana c’è partecipazione e nessuno lo prende in giro, dà il cuore ai suoi giocatori. Sono disposto a fare di tutto per loro. Questa è una squadra che sta dando tantissimo a me e al mio staff. Questa è la strada da proseguire. Non vale solo per Insigne, ma per tutti. Insigne è stato penalizzato dal fatto di essere napoletano perché è il primo colpevole quando le cose non vanno bene. Deve solo allenarsi e migliorare la condizione fisica”.
Che significa essere un leader?
“Vuol dire essere coerenti e dare l’esempio giusto. Arrivare prima all’allenamento, mettersi a disposizione del compagno. È il gruppo di lavoro che ti fa diventare leader, cominciano a chiederti e a seguirti”.
Toccherà a lei essere leader?
“No io sono l’allenatore. Farò rispettare le regole. Bisogna responsabilizzare non solo un solo giocatore, ma più di uno”.
Come sta Koulibaly?
“Ci abbiamo provato, lui ha dato grande disponibilità, ma non mi sembra il caso di perderlo per lungo tempo. Non deve rischiare, lui avrebbe giocato, ma mi sembra corretto rispettare il calciatore”.
Se non gioca Fabian, toccherà a Elmas?
“Vediamo, valutiamo prima Fabian. Come vertice basso ci sono Fabian e Gaetano. Elmas mi sembra più una mezz’ala”.
Da chi si aspetta un miglioramento?
“Dal gruppo. Spero di raggiungere il più presto possibile la compattezza di squadra e una condizione migliore per come voglio giocare io. Qualcuno può pensare che io voglia mettere le mani avanti: facciamo un gioco diverso e corse diverse. Tra due o tre settimane possiamo tirare la prima linea e capire in che direzione stiamo andando”.
Ha tolto la paura dagli occhi della squadra?
“Non siamo ancora guariti. Il primo tempo col Sassuolo è stato imbarazzante, poi siamo stati bravi a rimanere in partita e non abbiamo perso la testa. Ci siamo ricompattati e nella ripresa è venuta fuori la qualità facendo qualcosa di diverso. Non basta un secondo tempo, dobbiamo giocare bene per almeno 70-80 minuti”.
L’Inter ha 18 punti di vantaggio sul Napoli.
“Sono troppi. Era impensabile uno svantaggio così da parte nostra ad inizio anno. Noi non dobbiamo guardare la classifica, pensiamo una gara alla volta e pensare di migliorare. Poi possiamo raccogliere durante la settimana”.
Chi giocherà accanto a Manolas?
“C’è Luperto, ho provato anche Di Lorenzo. Oggi valutiamo chi sta meglio. Allan non è un vertice basso, lo sapevamo. Ha sempre fatto la mezz’ala. Anche io ho fatto il vertice basso, ma non era il mio ruolo. Allan è portato ad andare in avanti. Gli piace andare in pressione”.
Bisogna evitare le ripartenze avversarie?
“Col Parma abbiamo preso ripartenze, col Sassuolo no. Sbagliavamo noi in uscita. Noi avremo 5 giocatori dietro la linea della palla. Tre difensori e due centrocampisti. Dobbiamo tenere bene il campo”.
Lozano non ha trovato grande spazio
“L’ho visto bene nell’ultima settimana. Lui giocava a destra nel 4-3-3 e credo che ci possa dare una grandissima mano. Ma deve migliorare. Non deve fare 20-30 scatti e poi non averne più, ma 120-130. Noi dobbiamo metterlo in condizione di esprimersi al maglio. Callejon in questo momento è più avanti di lui, sa cosa vogliamo da lui. Vorrei vedere il Lozano vivo dell’ultima settimana, brillante, sgusciante e col veleno”.
Giovedì è il suo compleanno. Che regalo si aspetta?
“Nessun regalo. Voglio vedere una squadra orgogliosa. Ho un obiettivo, riuscire con i miei ragazzi di far tornare l’entusiasmo e respirare un’aria diversa. I tifosi devono venire al San Paolo che non è mai stato uno stadio facile. Vedo un ambiente troppo freddo per le tante problematiche, quello che sta accadendo con le curve. Dobbiamo riaccendere l’entusiasmo. Voglio rivedere questo. Da parte mia c’è grande responsabilità”.