Garcia: “Col Real serviranno cuore e testa. Svolta? Ecco cos’è cambiato nel Napoli”

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Rudi Garcia parla alla vigilia della sfida con il Real Madrid.

Quali sono le sue emozioni in vista del Real Madrid?

“Questa Champions League è la più bella competizione per i club, quindi è un momento speciale per gli allenatori e i giocatori. La musichetta dà una carica importante e ti fa prendere atto che sei qui. Ho già detto che questa deve essere la nostra dimensione naturale. Siamo primi nel girone. Ma per noi conta anche il campionato. Siamo tornati nei primi quattro e adesso possiamo prepararci a questo grande appuntamento. Il Real ha un palmares unico, ha vinto l’ultima Champions due anni fa, con lo stesso grande allenatore che conosco e apprezzo. Noi abbiamo l’ambizione per fare di tutto per vincere questa gara”.

Domani sfida Ancelotti e il Real Madrid. Ci vogliono cuore o cervello?

“Entrambe le cose. Servirà cuore, ma anche la testa. Ci saranno momenti della gara in cui dovremmo spingere e altri in cui dovremmo limitare il Real Madrid”.

Bellingham come può essere limitato?

“Il Real è stato bravo a prendere un giocatore come Bellingham dopo la partenza di Benzema. Non ha lo stesso ruolo di Karim, ma agisce dietro le due punte. Non penso soltanto a Bellingham, anche Joselu è stato un buon acquisto. Il Real è forte tecnicamente e potente fisicamente. Noi siamo forti in tutti i reparti. Sarà una gara importante su tutti i piani. Per avere questa ambizione di vincere, dovremmo essere umili e giocare al 120% di tutte le nostre qualità”.

E’ cambiato qualcosa nell’atteggiamento del Napoli. C’è stato un confronto tra lei e le squadra?

“Quando vinci le prime due partite, non si può parlare di un inizio difficile in campionato. Avevamo il miglior possesso palla della serie A, continuavamo a tirare tanto, ma siamo stati sfortunati davanti. Poi è tornata la fiducia di alcuni giocatori, penso a Kvaratskhelia che è più leggero nella testa. E’ felice in campo, prima forzava le giocate. Dovevamo segnare di più e adesso abbiamo trovato il gol pure su un calcio piazzato. Questo è cambiato”.

Questa partita arriva con sette anni di ritardo per lei. Ha un sapore particolare?

“No, mi sono espresso su questa cosa, quando sono arrivato. Non ho niente da aggiungere. La storia è il presente. Il Napoli che incontra il Real Madrid, è un sogno giocare questa squadra. Dobbiamo recuperare bene, è la quarta partita in nove giorni. Questo calendario non è positivo per i giocatori. Faccio l’esempio proprio di Giovanni Di Lorenzo: sarà la settima gara di fila e io devo pensare a questo aspetto. Poi avremo cinque giorni per riposare. Dobbiamo essere pronti fisicamente, col cuore ci saremo”.

La partita di domani può indirizzare il primato nel girone?

“Forse è ancora un po’ presto. Noi abbiamo vinto la prima a Braga. Faremo di tutto per vincerla contro una grande squadra. Meglio ovviamente conquistare un risultato positivo per andare avanti nella competizione”.

Il blasone del Real Madrid può condizionare negativamente?

“No, abbiamo studiato i punti di forza e i punti deboli del Real. Poi dobbiamo concentrarci su noi stessi e sulla nostra fiducia. Vogliamo arrivare con serenità e tranquillità. Le motivazioni saranno automatiche”.