De Laurentiis: “Voglio esportare il modello Napoli all’estero: sono interessato ad una squadra inglese. Pecchia? Mi piace, lo stiamo valutando come vice di Benitez”

466

 

Aurelio De Laurentiis parla a Marte Sport Live in diretta da Los Angeles: “Buonasera a tutti i napoletani. Il premio Football Leader Financial Fair Play? Ringrazio per questo riconoscimento. Tra l’altro l’Hotel Saraceno è bellissimo, sarà mia cura andarci. Frequento molto quella zona. Questo premio mi piace perché nella menzione c’è innovativo. Io lo sono stato sin dall’inizio: ho applicato la mia cultura dell’impresa che mi ha guidato nella mia vita in un mondo complicatissimo come quello del cinema. Ho avuto l’opportunità di ricominciare da zero con il fallimento: ho svolto una sorta di tirocinio, quasi un supermaster universitario fatto con grande umiltà a partire dalla serie C che è stata educativa. La serie B è stata una passeggiata di salute, una corsa con Juventus e Genoa; in serie A abbiamo ricominciato daccapo. Nei primi anni di C abbiamo perso molto denaro, ma dalla B siamo stati sempre in equilibrio con il fair play finanziario. E’ un tema che premia tanto. Il Bayern Monaco mi ha sempre detto che non spende tanto per i calciatori, non dà stipendi arabi o russi. Hanno rispettato questa regola e hanno vinto la Champions League. Ovviamente hanno un fatturato molto più alto rispetto al nostro che comunque è positivo e per questo devo ringraziare i tifosi, spettatori dello stadio reale e virtuale. Abbiamo inventato anche 1200 prodotti, abbiamo aperto dei negozi in collaborazione con Alessandro Formisano. Noi gestiamo il marchio Napoli in prima persona che è diverso dalla nostra missione. Il nostro brand è in crescita, le prime tre di questa speciale classifica hanno invece una decrescita. L’Inter ha un -11%, noi un +18%. Vedrete che Mazzarri farà bene all’Inter e la riporterà subito alla pari. Rafa Benitez? Ne parlerò domani con i tifosi, abbiamo un appuntamento su twitter. Preciso sin da adesso che ce ne saranno venti sullo stesso argomento, ovviamente risponderò ad uno solo e gli altri non si devono offendere. Reja? E’ una persona della mia famiglia sentimentale, così come tutti quelli che di solito lavorano con me e mi lasciano la certezza della loro buona fede come uomini veri. Hanno poi sempre avuto un ruolo successivo nelle mie aziende. L’ho chiamato: è mia intenzione quella di propagare il calcio italiano in altri posti del mondo. Vorrei altre tre squadre oltre al Napoli, una in Inghilterra e gli ho chiesto di farmi da allenatore. Lui mi ha dato una mia adesione, poi probabilmente da qui a quel momento passeranno diversi mesi e lui si sarà impegnato. Questa è la mia idea. Voglio esportare il modello Napoli altrove. Fabio Pecchia? E’ una persona che stiamo valutando come vice di Benitez. Mi piace come persona: è educato, colto e parla le lingue. Voglio lanciare un appello: ai nostri tifosi che vivono nel mondo, dico di iscrivervi su twitter, così posso contarvi e parlare con tutti voi. Il San Paolo? Ho parlato con il sindaco de Magistris: ha preso un impegno per il certificato di agibilità che gli altri anni abbiamo sempre avuto entro il 31 marzo, mentre non è ancora arrivato. Non vorrei essere obbligato a giocare la Champions a Palermo. Sarebbe una rivoluzione totale con conseguenze gravi”.