De Laurentiis ospite del convegno organizzato da “La Repubblica delle Idee”: “Costruiremo un Napoli che sia sempre più forte”

444

“Il nostro obiettivo è costruire un Napoli che sia stabilmente nel calcio che conta sia in Italia che in Europa”. De Laurentiisè stato protagonista del convegno a Piazza del Gesù a margine dell’iniziativa “La Repubblica delle idee”. Con lui anche Gianfranco Zola ex campione azzurro che ha abbracciato e dialogato a lungo con il Presidente. De Laurentiis ha parlato delle innovazioni da apportare al mondo del calcio ed ha rilanciato ambizioni e programmi del suo Napoli. “Oggi è il 7 giugno 2014 e ricordo perfettamente che il 7 giugno di dieci anni fa ero negli Stati Uniti a preparare un film con grandi star del cinema di Holliwood. Poco dopo tornai a Capri e lessi del fallimento del Napoli. Decisi di rilevare la Società. Ci avevo già provato nel 1999, stavolta il Club era fallito e così preparai 32 assegni di un milione ciascuno e feci l’assalto decisivo. Ricordo che mia moglie mi disse: tu sei pazzo. Ma io questa follia l’ho voluta fare per un motivo sentimentale. Ho sempre avuto una smodata passione per la napoletanità, ereditata da mio padre, mio zio e mio nonno. Sono entrato nel calcio per una questione di cuore e ciò che ho fatto lo rifarei anche domani perchè non mi sono mai pentito”. De Laurentiis punta sulla riforma dei campionati: “Il calcio è cambiato, andrebbe ristrutturato dalla Serie C fino alla A. Vanno ridisegnati i campionati. Una volta in Serie A c’erano 16 squadre, erano gli anni 80, neppure chissà quanto tempo fa. Oggi è necessario tornare ad un torneo a 16 squadra per avere meno impegni ed avere più tempo per prepararsi all’Europa. Il campionato non può sottrarre forze alla squadre italiane impegnate sul palcoscenico internazionale. Personalmente sono fiero della Champions che abbiamo disputato quest’anno. Dodici punti è un risultato che incredibilmente non ci ha permesso di qualificarci. Abbiamo battuto grandissimi Club europei e avremmo meritato di andare avanti”. Questione stadio: “Io credo che il San Paolo abbia assoluto bisogno di un restyling, così come andredde fatta un’opera di riurbanizzazione della zona adiacente lo stadio. Noi quest’anno abbiamo dovuto creare un ambiente nuovo all’interno dell’impianto per permettere alle famiglie dei calciatori di avere una tribunetta adeguata alle loro esigenze. E lo abbiamo fatto a spese nostre. Intanto ho investito un milione di euro per rinnovare ed ampliare il Centro Tecnico di Castelvolturno. Abbiamo allargato la palestra, rimodernato gli uffici ed avremo anche una piscina al coperto per i calciatori, per mettere tutti nelle migliori condizioni di lavorare” . I napoletani sognano lo scudetto. “Io sono il primo a volerlo vincere. Piace a tutti primeggiare in ogni campo. Personalmente regalerei al popolo napoletano tanti scudetti, ma per vincerlo c’è bisogno di equità di fatturabilità. Una equità che oggi nel nostro sistema italiano di calcio non c’è. Con Rafa abbiamo cominciato un nuovo ciclo che ha apportato profonde modifiche a schema di gioco, abbracciando un modulo che è vincente in Europa ma meno usato in Italia. Dopo l’ottima prima stagione adesso miglioreremo e perfezioneremo sia la rosa che il nuovo modulo dopo un anno di esperienza. Per cinque stagioni consecutive siamo andati in Europa ed è un record che nessuno ha raggiunto in questo quinquennio. Vogliamo proseguire con la crescita portando il Napoli in pianta stabile nel calcio che conta. Puntare tutto su uno scudetto per poi fallire poco dopo sarebbe un errore imperdonabile”.