Antonio Conte parla prima della sfida con il Como
Come si gestisce questo primo posto un po’ inatteso?
“Si gestisce continuando a lavorare seriamente, questo è fuori dubbio. Siamo all’inizio del campionato e questo è ancora un periodo di assestamento un po’ per tutti. In vetta alla classifica si sono alternate sei squadre diverse, la dice tutta. Noi continuiamo a lavorare credendo nel percorso che stiamo portando avanti, ovvero voglia, determinazione ma anche dal punto di vista tattico. Stiamo ampliando altri discorsi, ho il piacere di lavorare con un gruppo che mi dà grande disponibilità”.
Che ne pensa del Como di Fabregas?
“Con il Chelsea e Cesc abbiamo vinto una Premier League e una FA Cup, abbiamo condiviso dei momenti importanti. Ho sempre pensato che potesse intraprendere la carriera di allenatore. Chiedeva sempre il motivo di certe cose. Il Como è una squadre preparata, è la rivelazione del campionato. Nelle ultime tre partite poteva fare 9 punti. Poteva vincere col Bologna e poi ha vinto contro l’Atalanta a Bergamo e con il Verona. Ha giocatori di grande futuro, penso a Fadera e Nico Paz. Ci sono anche elementi esperti come Cutrone, quindi siamo consapevoli delle problematiche”.
Quanto sarebbe importante avere uno stadio di proprietà?
“Noi in Italia siamo un po’ indietro, in Inghilterra è una consuetudine. Lo stadio di proprietà e il centro sportivo sono elementi fondamentali per la crescita di un club. Capita anche nelle serie minori. Ci sono degli step da fare. Stadi come il Maradona, San Siro o l’Olimpico fanno comunque parte della storia. Troverei il modo affinché possano diventare più accoglienti. Cambiare totalmente no, San Siro – ad esempio – è uno stadio icona della serie A. Mi dispiacerebbe se diventassero pezzi da museo”.
A che punto è la condizione di Lukaku?
“Romelu sta lavorando, ha bisogno di carichi specifici. La sua macchina è diversa rispetto agli altri. Comincia ad avere una buona condizione, è integrato alla perfezione. Per me sposta sempre in campo”.
In cosa il Napoli deve migliorare?
“Il Napoli deve continuare a farlo. Vedo sempre la disponibilità dei calciatori, vediamo sempre le cose positive e negative. C’è la volontà di migliorare. Ci sono dei margini su tutto dopo appena tre mesi. I giocatori stanno crescendo non solo dal punto di vista tattico, ma anche caratteriale”.
E’ un vantaggio giocare prima delle altre?
“E’ un vantaggio se vinciamo, ma non lo abbiamo ancora fatto. Saremo i primi a giocare e avremo la possibilità di rimanere in testa alla classifica. Tutte le partite sono difficili, sarebbe importante l’intera posta in palio, ma affrontiamo un avversario difficile. Ci stiamo preparando bene, la pressione è qualcosa con cui dobbiamo convivere. La sento sempre prima della fine della partita. E’ importante per evitare di sottovalutare un avversario. Mi auguro che ci porteremo avanti questo tipo di pressione. Dovremmo abituarci, magari qualche furbetto ci mette la pressione da fuori per coprire la propria squadra, ma questo fa parte del gioco. Gli scudetti insegnano che ci sono tre aspetti, come la storia, lo stato patrimoniale e il monte ingaggi. Qualcuno prova a metterci pressione, ma ha voluto la bicicletta e adesso deve pedalare. Come si dice a Napoli, ccà nisciuno è fesso”.
Perché Kvaratskhelia era nervoso?
“Non mi sembrava particolarmente nervoso. Era un po’ agitato dopo qualche fallo, tanto è vero che è stato ammonito. Comunque questo tipo di atteggiamento mi piace, Khvicha è molto coinvolto. Ovviamente deve essere tranquillo con l’arbitro”.
Cosa ne pensa delle intercettazioni degli ultras del Milan che facevano il suo nome?
“Su questo io non posso dire nulla, che devo fare. Se avessi avuto contatti diretti con queste persone, sarebbe stato grave. Non le conosco, il gradimento del tifoso fa piacere, significa che il mio lavoro viene apprezzato, a prescindere dalle squadre in cui io sia stato. Ho letto degli arresti a Milano, non conosco benissimo la situazione e diventa difficile esprimersi. Posso dire una cosa, il calcio è felicità, è gioia, è condivisione. Il motore è la passione del tifoso e noi questo non dobbiamo mai dimenticarlo. Facciamo del nostro meglio a tutelare questo sport”.
Ha riportato l’entusiasmo al Maradona, lei come si pone?
“Questa passione è linfa per noi, vedere il nostro tifoso così appassionato ci fa piacere. Non ci vogliamo isolare assolutamente e condividere tutto con la nostra gente. Daremo più del 100% durante la partita. Deve essere una sana responsabilità per i nostri giocatori. Napoli ti avvolge e ti regala veramente tanto. Il connubio deve essere forte, al di là del risultato. Ci aspettiamo di vedere sempre un Maradona pieno”.
Rrahmani è molto migliorato, che ne pensa?
“Un mio giocatore dopo l’esperienza con me sarà migliore. Non penso di essere presuntuoso, parla la storia. E’ così. So bene quello che do a tutta la squadra. Noi l’anno scorso abbiamo incassato 48 gol, la decima peggiore della serie A, ma ovviamente non è stata colpa soltanto di un difensore, ma di tutta la squadra. Difendiamo e attacchiamo tutti insieme, questo è fondamentale. Viene esaltato tutto. Le squadre importanti sono quelle che hanno equilibrio. Chi vince lo scudetto ha la miglior difesa e di solito ha il primo o il secondo miglior attacco”.
Come sta valutando l’inserimento di Gilmour?
“Mi sta mettendo in difficoltà. E’ forte e non sta giocando perché ha Lobotka davanti. E’ uno scozzese, è forte nei recuperi. Può giocare con Lobotka. McTominay e Anguissa hanno caratteristiche diverse, è difficile che possano partire insieme dall’inizio, secondo me hanno bisogno del regista”.
Como, Empoli e Lecce, ha chiesto 9 punti al gruppo?
“Lo chiedo ma attraverso il lavoro. Questa è la mentalità che voglio portare sistematicamente in campionato. Ma ripeto, non sarà facile contro il Como. Dobbiamo essere dei martelli e affrontare al massimo una partita alla volta”.