Anche se storicamente l’asinello, ‘o ciucciariello, è sempre stato il simbolo del Napoli, gli azzurri non hanno bisogno del bastone dopo una sconfitta e della carota dopo una vittoria. Mai la violenza per contestare, per criticare, mai eccessi di entusiasmo dopo un successo. Anche se la vittoria è stata ampia (6-2, ma c’era il 7-2 in quanto il gol negato a Higuain era regolarissimo), anche se ottenuta contro il Verona che a Napoli non è amato, anche se sono ritornati a segnare Higuain e Hamsik, anche se è è stata disputata una splendida partita (e proprio di questo parleremo di qui a poco). Mai deprimersi, mai esaltarsi, ma occorre sempre e comunque il giusto equilibrio. Nelle critiche e negli elogi.
Critiche giuste, logiche dopo Berna; elogi strameritati dopo la prestazione di ieri sera al San Paolo contro la squadra di Mandorlini. Finalmente abbiamo visto il Napoli che gioca con grande intensità e lo fa per tutta la partita in modo vibrante, trascinante. E’ vero, come al solito non è impeccabile la fase difensiva (dopo pochi minuti gli azzurri avrebbero potuto beccare anche il secondo gol), ma quando l’attacco è in giornata di vena (non solo va vicino al gol, ma ne segna tanti da far sembrare il punteggio un incontro di tennis), la fase difensiva viene erroneamente dimenticata o messa da parte.
Ora, la speranza di tutti è che la stessa intensità, la stessa grinta, lo stesso spirito di sacrificio (Insigne in difesa e Albiol o Koulibaly in attacco) possano essersi rivisti anche nelle successive partite che saranno molto indicative per il futuro. In campionato e in Europa League. Anche perchè il successo è stato bellissimo, meritatissimo e ha dimostrato nuovamente la forza offensiva del Napoli, ma poi se guardiamo la classifica, notiamo che il Napoli è sempre settimo a meno 8 dalla Juventus, a meno 5 dalla Roma, le squadre che occupano i due posti che maggiormente contano: scudetto e Champions diretta.
Ora si pensi a fare risultato pieno a Bergamo per poi presentarsi al big-match con la Roma puntando a ridurre a due lunghezze lo svantaggio dalla squadra di Garcia. Nel frattempo godiamoci le prodezze di Higuain (fantastici i cori dei tifosi per uragano-Gonzalo) e Hamsik, ma godiamoci soprattutto il capocannoniere Callejon e Insigne, entrambi meritevoli di convocazione rispettivamente nella Spagna e nell’Italia.