Rafa Benitez parla alla vigilia della sfida con il Bologna.
Che sapore ha questa vigilia?
“Il mio italiano è sicuramente migliorato. Ho la possibilità di fare bene, c’è grande entusiasmo e noi ce ne siamo accorti. Sono molto motivato per fare un percorso costante”.
Secondo Conte il gap tra la Juve e le altre è diminuito.
“Loro restano i favoriti e sono fortissimi. Hanno preso Tevez e Llorente. Tante squadre si sono rinforzate, la Roma, la Fiorentina, il campionato sarà molto interessante. La Juve è favorito, ma non sempre chi è favorito vince”.
Un giudizio su Zapata. Mercato chiuso in attacco?
“Non mi piace molto parlarne. Zapata è la nostra scelta, è un giocatore giovane e forte e può crescere accanto ad Higuain. Ci sono pure Pandev e Callejon. Stiamo bene così”.
Napoli candidato allo scudetto?
“Pensiamo che l’Inter non gioca la Champions, stesso discorso la Roma. Hanno tempo di preparare il campionato, la Fiorentina ha preso Mario Gomez, il Milan è forte. Per me è importante lavorare ogni giorno con i giocatori, poi vediamo dove arriviamo”.
Domani tante novità in campo?
“Dobbiamo ancora lavorare, c’è stato il problema di Insigne. Per me non è facile decidere. Chiunque sceglierò, sarà forte. Ci sono Insigne, Pandev, Hamsik, Callejon e Mertens. Qualcuno resterà fuori. Non è facile dirlo”.
Si parla tanto di vincere lo scudetto. Questa squadra è competitiva a livello di organico?
“Lavoro da tanti anni, si parla sempre di questo. Noi dobbiamo pensare solo al Bologna, poi ce ne sarà un’altra e faremo un bilancio tra due mesi. Alla fine dipenderà dal lavoro mio e della società. Per noi ora conta la sfida di domani. Sento la passione dei tifosi, pensiamo a fare una buona partita. Organico completo? Un allenatore vuole sempre di più, ma sono contento dello sforzo della società. Sono stati spesi tanti soldi. Se possiamo fare ancora qualcosa, sono contento, altrimenti va bene così”.
Le insidie di domani?
“Pensiamo a vincere, si può segnare subito o all’ultimo minuto. Dico ai tifosi che devono starci vicino, senza fretta e senza pause. Serve pazienza. Dobbiamo essere insieme. Se qualcuno fa un errore, va sostenuto e aiutato. Così possiamo arrivare lontano”.
Quali sono le certezze della squadra?
“Abbiamo tanta qualità offensiva. Ci alleniamo ogni giorno per fare qualcosa di meglio. Si parla tanto della fase difensiva, ma stiamo migliorando. Abbiamo due grandi portieri che sono una garanzia, Reina e Rafael sono una garanzia, Colombo è positivo. Se partiamo all’inizio con fiducia, saremo forti pure in difesa”.
Fernandez e Radosevic bastano?
“Se qualcuno arriva, sono contento. Altrimenti va bene uguale, la società ha fatto grandi sforzi. Radosevic può fare il centrocampista, così come Albiol, c’è Hamsik. Se viene acquistato uno forte, possiamo migliorare, ma ripeto siamo. Ho sempre avuto fiducia in Fernandez: lui l’anno scorso ha giocato tanto al Getafe e nella stagione del Mondiale deve giocare. E’ sempre stato questo il problema, ma io parlerò tanto con lui. Per noi è importante”.
A che punto della condizione è il Napoli?
“Stiamo meglio rispetto alle amichevoli. Non dico una percentuale, lo dico dopo la partita”.
Il Bologna?
“La cosa più importante è la nostra squadra. Se facciamo bene, mettiamo in difficoltà gli altri, sempre con massimo rispetto. Viene prima il Napoli”.
Un primo bilancio a Napoli
“Se parliamo della città, ho visto tre o quattro cose. I tifosi sono una sorpresa, sono davvero caldi, è difficile camminare in strada. Io preferisco un pubblico così, dobbiamo essere bravi a gestirla. E’ importante sentire questo calore”.
Le offese ai napoletani?
“Per me questi problemi si registrano con la normalità. Non è facile controllare tutti. Non pensiamo a queste cose, restiamo concentrati sul nostro valore”.
Quanto è importante la fase difensiva?
“E’ fondamentale l’equilibrio”.
Come sta Zuniga?
“Restiamo concentrati sulla partita”.
Pandev o Insigne?
“Non dico nulla, altrimenti vi aiuto troppo. Ogni giocatore deve essere attento”.
Conosce Zapata?
“Mi sembra ovvio che io sappia tanto di lui. Mi sono informato, è perfetto per il Napoli”.
Bologna, bestia nera?
“Dimentichiamo il passato, è una situazione diversa. Guardiamo avanti e non indietro”.
Astori?
“Ho spiegato al presidente un concetto. Il mancino colpisce bene solo con il sinistro e non con il destro. Il destro, invece, se la cava pure con il sinistro. Noi abbiamo già Britos, se ne avessimo avuto due e due, avremmo avuti problemi in caso di infortuni. Il presidente voleva aiutarci, ma la decisione è la nostra e ci siamo assunti le responsabilità della scelta”.