Benitez: “Io e De Laurentiis abbiamo fiducia, faremo una buona stagione. I numeri ci confortano”

574

Rafael-BenitezRafa Benitez parla alla vigilia della sfida con il Palermo.

Ha sentito De Laurentiis dopo la sconfitta di Udine? C’è fiducia nei suoi confronti?
“Ho parlato con il presidente ieri: tutto bene. Abbiamo fiducia e siamo convinti di fare una buona stagione”.

E’ convinto che questa squadra possa riprendere il treno delle prime posizioni? Cosa manca?
“Al di là del gioco, dei tiri in porta e del possesso palla, dico che si può migliorare. Siamo all’inizio della stagione. Meritavamo di più. L’analisi della partita si può fare con il risultato e con i numeri. Siamo la squadra che tira di più in porta e nello specchio in serie A, siamo la squadra che ha il secondo possesso palla. Abbiamo subito tre reti in tre partite e dobbiamo migliorare, così come i risultati. Sono convinti che faremo una buona stagione. Dobbiamo essere cinici. Voglio concentrazione in attacco e in difesa. La scorsa stagione facevamo tanti gol e ne subivamo, stavolta siamo più equilibrati, ma ci è mancata la rete”.

Hamsik può essere fondamentale?
“Per me ha fatto un inizio di stagione a livello dell’anno scorso. Era affaticato contro l’Udinese e non abbiamo voluto correre rischi. Sono molto soddisfatto, lui sarà importante”.

E’ il momento più difficile della sua gestione? Si parla dei successori.
“Quando sono arrivato al Valencia dopo 13 giornate senza perdere, ero in discussione, poi ho vinto il campionato. Lavoro da tanto tempo, la chiave è avere la squadra con la mentalità giusta. Ce l’abbiamo, parlo con i giocatori e sono convinto. Abbiamo fatto 78 punti nello scorso campionato, dobbiamo per forza fare bene”.

Domani giocheranno quelli ammirati con lo Sparta Praga?
“Il nostro problema è la precisione in attacco ma anche la concentrazione in attacco. Contro l’Udinese, Rafael non era stato mai impegnato. Lavoriamo per farlo. Se vinciamo una partita, cambia tutto. Sarà così sempre, ho fiducia nella rosa per tutto l’anno. Possiamo arrivare vicino al top, proviamo ad arrivare in alto”.

Ci spiega il turnover di Udine?
“Il turnover? Non capisco questa parola, cominciamo a dare una definizione. Con tre partite consecutive, devo cambiare necessariamente: dopo la seconda e la terza partita, cala l’intensità e aumenta il rischio infortuni. Decido analizzando tutti i fatto, poi ognuno ha la sua opinione. Se vinciamo, è tutto perfetto. Se perdiamo, è un disastro. Il traguardo è coinvolgere tutti quelli della rosa, così possiamo mantenere il livello alto. Qualche volta si perde, la colpa è dell’allenatore che ha sbagliato. Se non faccio il turnover e s’infortuna il giocatore più importante per un mese, è meglio o peggio? Questa squadra era in grado di dominare per 70 minuti e vincere la partita. Non è andata così, quindi è colpa mia”.

Perché non ha cambiato modulo? Dipende dai giocatori? Quanto contano i tifosi?
“Credo che i tifosi non sanno quanto sono importanti per noi. Ci danno fiducia. Li devo ringraziare. Aspetto che tutti insieme andiamo avanti. In Italia si dà troppa importanza al modulo: era lo stesso dell’anno scorso e abbiamo ricevuto tanti complimenti. Noi abbiamo la nostra forza, giochiamo la palla e dobbiamo migliorare le altre cose. Cambiamo il modulo in corsa, poi i nuovi devono ancora integrarsi meglio. L’inizio di quest’anno ha cambiato la situazione, dobbiamo recuperare il livello mostrato con lo Sparta”.

Cosa è cambiato rispetto ad un anno fa?
“Al di là dei numeri, mi piace analizzare tutti gli aspetti. I numeri non dicono sempre tutto. L’anno scorso, i nuovi, la Champions, la preparazione senza il Mondiale ci hanno esaltato. Dobbiamo recuperare la fiducia. Abbiamo perso due partite che dovevamo vincere e il problema si gestisce con la testa, non con il cuore. Se Higuain segna con il Chievo, vincevamo 4-0; se Callejon segna ad Udine, cambia la storia pure al Friuli. Non dobbiamo avere fretta e non ho intenzione di cambiare il mio piano. Magari aggiusteremo solo qualcosa”.

Le danno fastidio i processi?
“Sono molto arrabbiato per averso perso le due partite, ma sono convinto che la squadra sta bene. Ascolto le critiche, ma non posso perdere la testa. Devo rimanere lucido e concentrato. Ho voglia di vincere e dico questo ai tifosi: sono concentrato al 100% ma sono appassionato. Ma devo trasmettere tranquillità e se devo fare il turnover, lo faccio. Ho rischiato, la colpa è mia, se vinciamo, lo facciamo tutti. Va benissimo così’, è il mio mestiere. La squadra ha mostrato l’altro giorno equiilibrio e solidità. Loro non hanno fatto nulla, siamo sulla strada giusta. Ne sono convinto. Il ruolo di Zuniga? Camilo ha giocato alto, ma non attacca lo spazio, va dentro in modo che Maggio avese spazio. L’abbiamo fatto proprio per questo, poi non siamo andati bene. Ora dobbiamo arrivare al cross. Dobbiamo migliorare la fase difensiva: abbiamo subito tre reti, in tre partite”.

C’è un problema di condizione atletica?
“Credo che la squadra sta benissimo. Lo dicono i test fisici, dobbiamo cambiare giocatori per mantenere il livello. Il giro palla dipende pure dagli avversari. Ripeto, fisicamente stiamo ad un buon livello”.

Com’è la rosa?
“Ho detto che secondo i parametri del Napoli abbiamo fatto un buon mercato e abbiamo un organico equilibrato. Approccio tutte le competizioni per vincere, quando faccio il turnover, lo faccio per vincere. Non ho mai snobbato nulla, poi posso sbagliare, ma il mio obiettivo è questo. Noi vogliamo fare benissimo, poi dipende pure dagli avversari. Se la Juve fa 100 punti è difficile fare meglio, se la Roma fa 85 punti pure. Ora sappiamo che Inter, Fiorentina e Milan sono là. Noi non dobbiamo vincere un anno, ma avere il livello. Inutile però nascondere la verità, le società più forti vincono. La realtà è questa e io ho vinto tanto in Spagna e in Inghilterra con le squadre che non hanno il fatturato più alto. Noi ci proveremo”.

Come stanno i nuovi?
“David Lopez è stato un portento fisicamente, è stato fortissimo di testa. Michu deve recuperare, Jonathan sta trovando la condizione. Michu deve arrivare in area, fa bene l’inserimento, ma non è ancora al top. Sta facendo il lavoro fisico”.

Può il Napoli rinunciare a Mertens, Hamsik e Callejon?
“Insigne ha giocato tante volte davanti a Mertens, Michu deve trovare la condizione, Higuain c’era. Poi Callejon è entrato e poteva fare la differenza. Abbiamo avuto sfortuna e loro hanno segnato. Eravamo al punto giusto per vincere. Nel calcio non ci sono certezze. Con il senno di poi è facile”.

Perché tanti problemi con le piccole?
“Queste due partite non sono le partite dell’anno scorso. Chievo e Udinese erano sotto controllo, alla squadra è mancato il gol. Sappiamo che le squadre piccole sono un problema: si chiudono e ripartono. Ma abbiamo fatto un passo in avanti per controllare queste cose. Se facciamo gol,  tutto diverso. Con l’Udinese non abbiamo concretizzato”.