Ad iniziare da giugno del 2013 (su Radio Marte, a “Il Bello del calcio” su Canale 21, a “Zona 11” sulla Rai, sul blog di Toni Iavarone), dissi e scrissi che il Napoli, che Benitez stava facendo costruire, mancava della fase difensiva: era carente, era difettosa. Per uomini, per scelte, per caratteristiche, per logica tattica, per tutto. Lo dissi e lo scrissi per tutta la stagione anche quando altri parlavano di Napoli da scudetto.
Purtroppo, sottolineo purtroppo, i fatti e i numeri (23 gol incassati in campionato dalla Juventus, 25 dalla Roma, 39 dal Napoli) mi hanno dato ragione. Il problema si capiva già prima che iniziassero i giochi; si delineò bene anche quando il Napoli partì a razzo ingannando i superficiali; si ebbe la conferma da metà stagione.
Venerdì scorso, nel ritiro a Dimaro, Benitez ha dichiarato: “Dobbiamo migliorare la fase difensiva in quanto nello scorso campionato abbiamo subìto 39 gol…”. Meglio tardi che mai.
Ora, però, continui a dare le giuste indicazioni per il mercato a De Laurentiis e a Bigon e ordini categorici a chi andrà in campo in quanto al Napoli mancano calciatori con le caratterische umane di Bruscolotti, Chiellini, Gattuso, Schweinsteiger.
Primo comandamento: evitare di prendere gol.