Valon Behrami è l’ospite del salottino di Marte Sport Live: “L’ovazione del San Paolo è stata difficile da spiegare. E’ qualcosa di unico, sono quelle che soddisfazioni che ti rimangono dentro. Cerco di lavorare per vivere momenti come questi. Io non faccio gol o azioni spettacolari, ma vuol dire che il mio lavoro viene apprezzato lo stesso. Non mi aspettavo di entrare subito in maniera così importante nel gruppo e di capire cosa vuole l’allenatore. Invece dopo pochi mesi sono perfettamente integrato, abbiamo una grande intesa. Riesco sempre a farmi trovare pronto. E’ molto importante. Il ruolo? Ne ho fatti tanti e so adattarmi facilmente in tante situazioni. Quello che sto ricoprendo ora mi piace un sacco, riesco ad essere importante e prezioso per la squadra. Questo mi piace tanto oppure il mediano a due. Mi diverto tanto e non dimentichiamo questo aspetto. Domenica sarà una partita molto liberata, sembra che noi arriviamo favoriti e loro sfavoriti, quando non è così. Il Milan sta bene, è in forma, ha vinto tanto nell’ultimo periodo e ha avuto un imprevisto a Firenze ma vinceva 2-0. E’ una squadra da rispettare, l’equilibrio è sottile. Se dovessimo perdere, tornerebbe ad un punto. C’è un ottimismo ingiustificato, ci aspetta una partita durissima. Ho vinto a San Siro con la Fiorentina: siamo stati anche fortunati vincendo di rimessa. Se togliamo loro le risorse di gioco, possiamo fare bene. La prima cosa è la fase difensiva, non lasciamo respirare i loro giocatori importanti. Mettiamo loro subito pressione. Sono concentrato soprattutto sul pressing per attaccare giocatori come Montolivo, oppure gli inserimenti di Boateng tra le linee. Ci sono diverse cose che dobbiamo capire e assimilare bene in questi due giorni. La personalità? E’ difficile giocare contro il Milan: negli anni scorsi era quasi impossibile vincere, ora sono in una fase di cambiamento e anche noi lo siamo. Noi siamo una squadra importante e possiamo fare risultato, ma serve umiltà. Un gol in azzurro? Sicuramente mi manca, sarebbe un’emozione unica, ma sono in un ruolo in cui partecipo poco alla fase offensiva anche nei calci piazzati. Difficilmente mi sgancio. C’è bisogno di me in fase difensiva. Le soddisfazioni personali me le tolgo in un’altra maniera come è successo con il Genoa. Non è un’ossessione la mancanza del gol. La sostituzione di Firenze? Feci un’entrata che era quasi da giallo, l’allenatore mi aveva avvertito che dovevo stare attento e poi chiaramente mi ha tolto. Dzemaili o Inler? Gioca chi sta meglio. Ora Blerim sta attraversando un periodo di forma eccezionale ed è davvero prezioso, in questo momento ha fatto la differenza per noi. Gokhan ha fatto bene fino a tre o quattro partite fa e sta avendo un momento in cui è meno brillante, ma ha dato sempre tanto. Per noi è fondamentale. Specialista in Europa dei tackle? Ne ho fatti 114, è nel mio modo di giocare. Qualcuno mi dice che faccio troppi falli, ma la statistica non può essere così se uno non si concede qualche fallo in più. Studio molto i miei avversari diretti, ogni giocatore fa sempre le stesse cose e io li guardo al video. Il cioccolato dalla Svizzera? Io torno raramente a casa perché ho la bambina piccola. Ne porta di più Dzemaili e riempie il tavolo, poi quando torniamo dall’allenamento sparisce tutta. Lo scudetto? Purtroppo guardandoci indietro ci mangiamo le mani, ormai siamo fuori. E’ un grande peccato, poteva essere una stagione importante. Il traguardo Champions è importantissimo per programmare il futuro. La giornata di martedì prossimo? Sarà molto bella, a livello internazionale accade di più. Ci alleneremo al San Paolo. Saremo più vicini ai nostri tifosi. Il soprannome che preferisco? A me piace guerriero. Bagni? E’ un paragone che mi fa assolutamente piacere, è stato un grande giocatore. Ci metteva anima e cuore, è un accostamento che mi lusinga”.