Jarbas Faustinho Cané parla a Marte Sport Live: “ukaku era un giocatore da non prendere, se non altro per il prezzo: 30 milioni sono tanti. Se fosse costato la metà… Secondo me, è stata la prima mossa sbagliata di questa stagione. Neres? Due anni fa il Napoli ha vinto il campionato senza queste riserve, ma chi entrava stava a mille: il perché non lo so dire. In questo momento, però Conte si trova anche in difficoltà. Con Lukaku, ad esempio, che fai? Se fosse arrivato ad un prezzo più basso, sarebbe stato un affare; ieri, invece, abbiamo visto che un giocatore di 30 milioni dovrebbe dare di più. E’ una questione di impostazione del gioco. Però Romelu sta entrando nel cuore dei napoletani, sa che i tifosi, quando stimano un calciatore, vanno fino alla morte per lui. Oggi l’allenatore, con la sua nuova impostazione, sta andando benino. Per me, sono già in Champions. Sono un ‘napoletano di Rio de Janeiro’, come il titolo del libro che mi è stato dedicato? Sono italiano dal 1970 e mi sento anche cittadino napoletano. A tutti dico di essere stato fortunato, perché sono nato a Rio e perché poi ho vissuto a Napoli: per me, tutto ciò è motivo di grande soddisfazione. Sono bisnonno a Napoli e morirò a Napoli. Se ho mai subito episodi di discriminazione nei miei confronti, qui? Ho subito malignità, nella vita, ma ho grande forza nel mio animo e i discorsi razzisti non mi hanno mai toccato. Abitavo nella sede del Napoli, nel campo Collana, e giocavo con i ragazzini di scuola: quando mi chiamavano in un certo modo, li apostrofavo a mia volta, chiamandoli ‘bianchi’. Il segreto dei ragazzi carioca come me era la capacità di sorridere sempre, come i napoletani di una volta. Ora è diverso, ho i nipotini che vivono in un altro clima e provo molto fastidio per questo”.