Enrico Fedele parla a Forza Napoli Sempre: “Il problema del Napoli è Garcia. Il presidente è un mezzo problema. Perché diventa un problema grosso quando vuole fare l’intenditore di calcio e vuole fare il marchese del grillo. Invece merita 10 quando fa solo operazioni finanziarie. Il problema è Garcia, il quale ha dimostrato di voler fare un po’ il francese, lo “snob”, soprattutto in panchina con delle confusioni enormi più di una volta. Questo ha portato ad una frattura con la squadra e con i giocatori che lo mandano a quel paese e fa sostituzioni che sono sconclusionate. Quindi non è questione di modulo; è questione che non ci sia stata integrazione tra vecchio e nuovo. In questo momento anche i calciatori sono correi perché avendo vinto si sentono campioni ma non lo sono. Sono dei buoni giocatori ma non c’è il campione. In merito alle scelte dei giocatori, sicuramente anche io ne ho presi tanti, spendendo un sacco di soldi, e alla fine non si sono integrati; o per l’ambiente oppure per il carattere. E questi sembravano dei brocchi. Poi ho anche preso dei ragazzetti che sono arrivati in Nazionale. Un esperto dovrebbe anticipare le qualità del calciatore. Io posso giudicare un calciatore tecnicamente ma, oltre questo, dovrei conoscere il ragazzo sotto tutti gli aspetti della vita. E poi si dovrebbe passare all’inserimento in squadra. Per esempio, Lindstrom è un ragazzo che ha tecnica, è bravo nell’1 contro 1, ma non è un tornante. Quindi se lo schieri come tornante fa una brutta figura ma non si può dire che Lindstrom non sia un giocatore bravo. Sull’allenatore, chiunque in questo momento porterebbe una ventata di freschezza e novità. Se non Antonio Conte, chi prenderei per allenare il Napoli al posto di Garcia? Chiunque, oggi, porterebbe novità, ma occorre uno che conosca l’ambiente. Si è parlato di Tudor, ma io faccio il nome di Walter Mazzarri perché al Napoli serve un medico di famiglia più che un professore universitario. Serve qualcuno con un ruolo preciso: mettere le pedine al posto giusto, senza elucubrazioni mentali. Da De Laurentiis mi aspetto che faccia più il presidente e meno il manager perché per fare il secondo si può sbagliare anche dopo 40 anni di calcio, figuriamoci dopo 15”.