Enrico Fedele parla a Forza Napoli sempre: “Tempo fa Sarri disse di non essere abituato a difendersi; a lui piace attaccare. Aggiunse che se avesse giocato solo in contropiede avrebbe strappato il tesserino da allenatore perché non sarebbe stato gioco. Dopo tanti anni, e dopo essere stato a Londra, Sarri ha cambiato alcune idee e contro il Napoli ha dimostrato che il cosiddetto Sarrismo è sotterrato. Ha, infatti, ingabbiato il Napoli e posto in essere una buona tattica. Spalletti a sua volta, dopo un primo tempo di impasse, a mio giudizio, è stato tardivo nel cambiare la tattica. Forse era meglio giocare con palle lunghe e saltare il centrocampo. L’ottimo Mario Rui, mancato nelle 4 sconfitte del Napoli, non avrebbe potuto far niente contro la Lazio. Rui non è un giocatore che può cambiare le sorti di una partita. Guai se dovessimo dipendere da Rui. Non dimentichiamo che i giocatori determinanti sono Kvara e Osimhen. Spalletti rinnoverà per un altro anno? Io, però, la penso diversamente. Per me un allenatore deve rimanere sulla panchina di una squadra per 2/3 anni; io se fossi Spalletti andrei via. Quando si vince bisogna lasciare. Io la vedo così. Secondo me il centrocampo della Lazio è fortissimo per cui non tutte le squadre, per fermare il Napoli, potranno fare come ha fatto Sarri. Non tutti hanno Vecino, Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Secondo me l’altra sera non sono state trovate le adeguate contromisure. I giocatori della Lazio non c’è dubbio che fisicamente stavano meglio di quelli del Napoli. Vista la difficoltà avrei voluto che ci fosse stato qualcosa di diverso. Non si può giocare solo in un modo. Non ho capito, per esempio, l’ingresso di Simeone all’82° e non al 70°. Kvara è riuscito a dribblare solo sull’esterno mentre la sua forza è all’interno. Perché il georgiano trovava il centrocampista che faceva dei movimenti di lateralità dandogli spazi per entrare. In Champions le squadre da evitare ai quarti sono il Bayern Monaco e Benfica. Preferirei prendere Inter o Milan”.