Ruotolo: “Il protocollo va cambiato, la curva dei contagi è aumentata. Mancini? Parole avulse dal contesto”

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Il senatore Guido Ruotolo parla a Marte Sport Live: “I protocolli vanno rivisti, la situazione è cambiata. L’emergenza sanitaria ha un passo diverso. A giugno-luglio pensavamo di gestire tranquillamente, oggi c’è un allarme. In Campania si soffre peraltro di più. Ipotizzare che il mondo del calcio viva in un altro pianeta non è possibile. Ci auguriamo tutti che possa proseguire il campionato ma vanno rivisti i protocolli. Nell’interrogazione parlamentare abbiamo ricostruito i fatti. Ovvio che l’autorità sanitaria debba comandare, le competenze in maniera di sanità sono delle Regioni. Questo era proprio il momento di andare a rivedere i protocolli, andando poi a ripartire con il campionato. Fascicoli della Procura sul Napoli ma non per Genoa, Milan e Inter? A me questo mi sconsola e mi rende triste. Non si tratta di dividersi in due schieramenti, dobbiamo mettere la salute di tutto il mondo che calcio che lavora al primo posto. Questi atteggiamenti sono incomprensibili, noi stiamo vivendo una pandemia da 36.000 vittime e sta cambiando tutto. Siccome è una situazione completamente nuova allora sono stati fatti questi protocolli ma ora vanno aggiornati, perché l’epidemia si sta aggiornando. Noi abbiamo la salute come primo bene da preservare, andremo avanti fino a quando potremo con le partite ma la salute è al primo posto. Mancini? Adoro la sua Nazionale però francamente lui in questo momento sembra proprio il testimonial di un mondo che vive in un altro pianeta. Come si permette di dire che il calcio è uguale alla scuola? Come può parlare della boutade di riempire gli stadi? Gli servirebbe un po’ più di umiltà, andasse a vedere la sofferenza negli ospedali. Siamo in una svolta epocale, forse lo si sta capendo. La gente sta mettendo la mascherina, ci si sta rendendo più conto dell’emergenza. Se facciamo prevenzione e il mondo del calcio prevede i protocolli riusciremo ad andare avanti, però con cautela e prudenza”.