Carmine Russo, ex arbitro, parla a Marte Sport Live: “Giua non mi è piaciuto ieri per come ha gestito tecnicamente e disciplinarmente la partita perché quando si arbitra a certi livelli, bisogna farlo nella maniera più giusta. Ieri sono stati concessi 3 calci di rigore: il primo contatto è davvero troppo esiguo, quasi impercettibile, per concedere il calcio di rigore. Il contatto non è tale da procurare quella caduta. In diretta anche io pensavo fosse rigore, ma poi rivedendolo è troppo leggero e quel leggero contatto mette fuori gioco l’intervento del Var rendendo la decisione non più oggettiva, ma soggettiva. Sul secondo rigore concesso al Napoli per tocco di mano di Grassi su tiro di Fabian, mi sento di dire che il fallo non doveva essere sanzionato. In questo caso entra in gioco il Var perché l’arbitro fischia ed il Var deve stabilire se il tocco è avvenuto dentro o fuori l’area. Essendo in area Grassi, l’arbitro ha dovuto concedere il rigore. Il terzo calcio di rigore invece, mi trova d’accordo: chi è avanti ha ragione e quindi chi tampona deve essere punito. Gli arbitri italiani in stagione hanno concesso 171 rigori, davvero tantissimi. Questo perché c’è stato un maggiore ricorso all’utilizzo del Var, una maggiore sensibilizzazione nel punire i falli di mano, ma come ogni anno accade ci sono rigori che mancano e altri concessi pur essendo meno gravi”.