Buonocore: “Insigne e Mertens due rappresentanti della napoletanità. Lorenzo più complessa e controversa, Dries più solare”

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Nino Buonocore parla a Marte Sport Live: “Avevo già registrato al limite del lockdown di un live realizzato all’Auditorium. Uscirà sicuramente questo progetto a settembre, è il mio primo disco live della carriera. E’ un piccolo traguardo. La mia prima partita al San Paolo? E’ difficile ricordarsi i dettagli, era con Vinicio allenatore, eravamo tre fratelli e andavamo in curva con panino e acqua minerale. Da ragazzo giocavo a calcio, ero la classica mezz’ala, un numero 10. Una jazz band con gli allenatori del Napoli? Gattuso alla batteria perché martella, forse Ancelotti al contrabbasso, Sarri è un sassofonista eclettico e Rafa Benitez direi il pianoforte perché ha un’armonia di spogliatoio e fa girare bene il tutto. Le strade deserte di Napoli durante la pandemia? Napoli è una città piena di allegria e colori, quando vedi le strade così, noti la bellezza ma fa male un po’ al cuore. Forse abbiamo apprezzato la bellezza architettonica, è stata anche un’occasione. Insigne o Mertens come napoletanità? Credo entrambi, Insigne rappresenta la napoletanità controversa e sofferta. Mertens mi dà l’idea di una napoletanità esplosiva, solare e più spensierata. Koulibaly o Fabio Cannavaro, chi butto giù dalla torre? Sicuramente Koulibaly, Fabio è stato un top player mondale. Cavani o Careca chi butto giù dalla torre? Cavani era molto più atleta, ma Careca era un fuoriclasse a tutto tondo. Il terzo scudetto? Può arrivare se la società programma bene il futuro. Forse serve anche un pizzico di follia”.