Paolo Cannavaro: “Insigne capitano napoletano, va difeso. Ancelotti è un grande allenatore”

1227

Paolo Cannavaro parla a Marte Sport Live: “Al Guangzhou abbiamo disputato un’annata importante anche perché abbiamo ringiovanito la rosa e lavorare con i giovani è ciò che gratifica maggiormente, anche più della vittoria del campionato. Abbiamo battuto anche molti record per cui ci siamo tolti tante soddisfazioni, ma ora sono in vacanza, al futuro non ci penso.  Fare l’allenatore è molto diverso rispetto al mestiere del giocatore. Ci metto tanto entusiasmo, non so ancora cosa fare in futuro, se continuare con questa squadra come vice di mio fratello Fabio oppure iniziare a camminare da solo. Al momento sto bene, lavorare con mio fratello ed i collaboratori che conosco benissimo mi piace e mi sto godendo questa avventura. Davide Ancelotti non è uno sprovveduto come qualcuno vuole far credere. Il papà ha vinto tanto e non credo che si sia messo il figlio Davide vicino solo per motivi di parentela. Non trovo neanche giusto far ricadere tutte le colpe su Davide. Napoli è una città molto esigente. Critiche ed elogi non devono mai mancare da parte dei tifosi, ma mi spiace che a volte ci siano prese di posizione. Insigne viene dal nostro settore giovanile, ha sempre dato tutto per la maglia e quando le cose non vanno bene non si può ferire solo il capitano napoletano, così come ai miei tempi non è stato giusto ferire solo me. Io decisi di restare nonostante fossi visto come l’unico colpevole e anche Insigne credo che vada difeso anche perché poteva andare via negli anni passati, ma lui è testardo, proprio come lo ero io quando giocavo a Napoli. Alla fine sono stato ripagato dall’affetto dei tifosi e non c’è cosa più bella e spero che anche Insigne possa godere di questo affetto.  Il caos che si vive a Napoli non sta facendo bene a nessuno, prima di tutto ai tifosi. Quando si fanno certi interventi, si crea un danno all’ambiente, in primis alla città. Stanno perdendo tutti in questa situazione, le parti devono fare un passo indietro per il bene del Napoli perché ognuno ha sbagliato qualcosa. Ho letto ciò che pensa la squadra circa il modo di allenare di Ancelotti e dico che nella vita ci si nasconde sempre dietro ad alibi. Rendere pubbliche le lamentele non è corretto anche perché con questo metodo Ancelotti ha vinto tanto. La cosa migliore adesso è archiviare tutto, tornare a lavorare e non compromettere la stagione. Non ho mai amato il ritiro e fortunatamente ne ho fatti pochi. Poi, dipende molto dalla finalità del ritiro, ma rifiutarlo non mi è piaciuto perché si potevano trovare strade alternative. Se la squadra non segue più l’allenatore, la storia insegna che è molto più semplice mandare via l’allenatore, piuttosto che cambiare tutti i giocatori. Ancelotti però è un ottimo allenatore e proprio con lui alla guida lo scorso anno il Napoli è arrivato al secondo posto. Ci vuole veramente poco per rimettere la situazione in ordine, poi a fine anno ognuno farà le sue scelte, anche la società. Stare in un stadio muto è la cosa più deprimente per il mondo del calcio per cui ben vengano le regole che tutti devono rispettare, ma non trasformiamo lo stadio che è animato da passione.  La panchina del Napoli è importante e gli allenatori che vi siedono devono meritarla. Spero un domani di avere anche solo un interessamento da parte del club”.