Napoli – Un po’ azzurro, un po’ granata, un po’ bianconero. Giancarlo Corradini, dopo la militanza al Torino, ha vinto tanto a Napoli e poi è stato anche secondo allenatore della Juve. “Ho avuto l’occasione di andare alla Juve, fu una grande esperienza, molto importante per me”, racconta a Marte Sport Live. “Il mio passato granata? La vita continua, non finisce a 34 anni quando si appendono le scarpette al chiodo. Se mi avesse chiamato il Toro mi avrebbe fatto piacere, mi ha chiamato la Juve e… bisogna accontentarsi”. Qualche rammarico per l’addio dalla Signora, nel 2007: ” Eravamo reduci dalla vittoria di un campionato di serie B, c’era l’opportunità di costruire qualcosa di importante. Fu dura lasciare. Trovai una squadra in C, il Venezia, anche se poi non andò molto bene”. Tanti i ricordi legati ai Napoli-Juventus del passato: “La prima partita che mi viene in mente fu quel 5-3 di Torino con tripletta di Careca. E poi il 3-0 che ci portò in semifinale di Uefa, dopo che all’andata avevo fatto uno sfortunato autogol”. Dal passato al presente: nel Napoli che sta facendo bene Cannavaro si sta ergendo a protagonista. “Sta facendo molto bene, è un amico e sono contento per lui. Anche Campagnaro mi sta impressionando, è un po’ il Corradini di questo Napoli”. Chiusura su Mazzarri: “È reduce da una serie di stagioni strepitose, quest’anno si sta giocando un posto in Champions League, non si può che parlar bene di lui”.