Grande Napoli, 3-1 alla Juventus

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Napoli-Juventus 3-1
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, P. Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Zuniga (44′ st Rinaudo); Hamsik (37′ st Cigarini), Quagliarella; Lavezzi (46′ st Denis). A disp. Iezzo, Aronica, Rullo, Bogliacino. All. Mazzarri
Juventus (4-4-2): Manninger; Zebina, F. Cannavaro, Chiellini, Grosso; Camoranesi (17′ st Diego), Melo, Poulsen (8′ pt Candreva), Marchisio; Del Piero (21′ st Grygera), Amauri. A disp. Pinsoglio, Giovinco, Marrone, Trezeguet. All. Zaccheroni
Arbitro: Rizzoli di Bologna
Reti: 7′ pt Chiellini, 5′ st Hamsik, 27′ st Quagliarella, 43′ st Lavezzi
Note: ammoniti Grava, Del Piero, Camoranesi, Zebina. Calci d’angolo 10-3. Recupero: 3′ pt, 2′ st. Spettatori 60mila circa.
Napoli – Napule è mille culure. Tanto che il bianconero ne esce oscurato. Vince, stravince la squadra di Mazzarri, che torna a vincere dopo quasi due mesi agganciando in classifica la sgangherata armata di Zaccheroni. Tre a uno. Hamsik, Quagliarella, Lavezzi. Sono loro l’oro di Napoli. Ed ora sì che si può tornare a pensare in grande. E dire che tutto era cominciato nella maniera peggiore, come nel più brutto degli incubi. La doccia fredda al 7′. Camoranesi prima si guadagna una dubbia punizione sulla corsia di destra (contatto con Zuniga), poi pennella un traversone velenoso al centro dell’area. Del Piero allunga per Chiellini che, da due passi, infila De Sanctis alla sua destra. La partenza ad handicap non scoraggia gli azzurri. Che ci mettono il cuore, più che la testa. Quagliarella ci prova da fuori al 18′, Manninger si fa trovare pronto. Poco dopo è il Pocho, dopo una progressione irrefrenabile, a saggiare i riflessi del portiere austriaco che devia miracolosamente in corner. Nel frattempo nel mirino dei tifosi del San Paolo finisce l’arbitro Rizzoli, le cui decisioni – su tutte un paio di trattenute in area su Quagliarella e Paolo Cannavaro giudicate regolari – non convincono i sessantamila. Il Napoli spinge, ma tutto sommato crea poco. E rischia di subire il raddoppio al 32′ quando Zebina s’invola sulla destra e si presenta a tu per tu con De Sanctis, mancando il bersaglio. È una sorta di frenesia a guidare gli attacchi, spesso sconclusionati, della squadra di Mazzarri. Che fino all’intervallo non riuscirà più a rendersi pericolosa. Il tecnico toscano si fa sentire negli spogliatoi. E i risultati non tardano ad arrivare. È una partenza sprint quella degli azzurri nella ripresa. Non passa neanche un minuto che Quagliarella viene preso per la maglia in area da Zebina: è rigore. Sul dischetto si presenta Hamsik, in altre occasioni glaciale dagli undici metri. Non stavolta. La conclusione dello slovacco, infatti, sorvola la traversa. Ma il Napoli c’è. E l’1-1 è solo rimandato di quattro minuti. Quagliarella recupera palla sulla tre quarti, va al cross dalla sinistra, Hamsik non aspetta altro e batte Manninger con un preciso colpo di testa. È la fiammata del riscatto. Di Hamsik, di tutto il Napoli. E il San Paolo diventa una polveriera, mentre gli azzurri cominciano a tambureggiare la porta bianconera. Il primo a provarci è Maggio, dai 25 metri, con Manninger che devia in corner. Poi è Pazienza a sparare a rete un tiro-cross che Lavezzi non riesce a correggere in porta per un niente. Ancora Maggio pericoloso al 16′, quando spedisce alto da pochi passi un traversone dalla sinistra di Zuniga. La Juve si copre. Zaccheroni toglie Camoranesi per Diego e soprattutto Del Piero per Grygera. Vuole proteggersi il tecnico bianconero, ma il bunker si sgretola al 27′. Sinistro a rientrare di Lavezzi, Manninger non c’arriva, Quagliarella sì e fa esplodere l’urlo di Fuorigrotta spezzando un digiuno che durava addirittura dallo scorso 6 gennaio. Stremata, quasi senza attaccanti e col morale sotto i tacchi, la Vecchia Signora non ha più la forza per recuperare. Si fa viva dalle parti di De Sanctis al 40′ con un siluro di Marchisio che il portierone azzurro blocca con sicurezza, poi presta il fianco al contropiede del Napoli. Lavezzi non si fa pregare ed al 43′, su perfetto invito di Campagnaro, batte Manninger per la terza volta. È il delirio. Sono i mille colori di Napoli. Troppo più vivi, più forti, più intensi di un misero bianco e nero.