Cesare Prandelli parla ai microfoni di Marte Sport Live: “La crisi del calcio italiano? Ero preoccupato già 8 anni fa e mi pare che sia cambiato poco o nulla nella nazionale italiana. Dobbiamo ripartire dal settore giovanile e dalla tecnica di base: siamo i migliori al mondo dal punto di vista tattico, ma tecnicamente siamo rimasti molto indietro e dobbiamo sollecitare i responsabili dei settori giovanili affinché i ragazzi ritrovino entusiasmo nel giocare la palla. C’è un dato che fotografa la realtà: in serie A i primi 10 giocatori che sanno dribblare sono stranieri.La Juventus sembrerebbe invincibile, ma il calcio è bello perché può succedere di tutto. Il Napoli ha una grande certezza: Ancelotti e sono convinto che la squadra azzurra sarà ancora protagonista. Gli altri hanno iniziato a capire come si ferma il Napoli e la bravura di Ancelotti starà nel cambiare i giocatori nell’assetto tattico. La Fiorentina ha idee e capacità nel valorizzare il talento dei giocatori. E’ giovane e nell’uno contro uno riesce a trovare la superiorità numerica. Zielinski, Fabian e Verdi sono giocatori forti, ma devono adeguarsi nel contesto di squadra. La qualità c’è, sono stimolati dal fatto di giocare nel Napoli e certamente daranno il loro contributo. Io vicino al Napoli? Sì, lo sono stato e a malincuore dissi di no. Avevo già accettato di rimanere in nazionale e non me la sono sentita di lasciare in un momento particolare”.