Quattro gol, tre punti e tanti interrogativi

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VITTORIO RAIO

Il Napoli ha vinto, viva il Napoli. Il Napoli per ampi tratti ha dominato il Milan, viva il Napoli. Mertens ha creato grattacapi seri ad Abate e alla difesa rossonera: non fosse stato per Donnarumma il belga, dopo la doppietta a Pescara, avrebbe realizzato una tripletta a conferma del suo ottimo stato di forma. Viva Mertens.
Il successo rilancia le quotazioni degli azzurri, mette in risalto le doti di Milk e quelle già risapute di un ottimo Callejon (per ora, vale la teoria che i tanti gol di Higuain possono essere suddivisi tra gli altri della squadra) e fa sì che Sarri possa affrontare con maggiore serenità la prima sosta del campionato nonostante i tanti partenti, nove, per giocare nelle rispettive nazionali e gli arrivi dal mercato per iniziare ad inserirli nelle trame del Napoli.
Viva Sarri, innanzitutto, a seguire viva Mertens, Callejon, Milik…. E sono costretto a fermarmi. Nel senso che gli altri hanno avuto un rendimento alternato: fasi di buona concentrazione, organizzazione, ritmo, ad altre opache, pigre, abuliche, da distratti. E tra le pecche c’è la fase difensiva, ancora una volta. E pensare che Sarri ripone grande attenzione ogni settimana durante gli allenamenti quando non si è in possesso del pallone.
Quali i principali interrogativi emersi? Possibile che un portiere di assoluto valore mondiale quale è Reina, complice Hysaj, possa prendere un gol come il primo incassato dal Milan? Possibile che Albion e Koulibaly (meglio rispetto a Pescara) si distraggano e consentano agli avversari di avere praterie davanti e di poter battere a rete facilmente? Possibile che ancora una volta il Napoli abbia avuto un approccio alla partita (stavolta in entrambi i tempi) che non è da grande squadra, che si faccia rubare idee, tempo, personalità e gioco dagli avversari, che appaia in serissima difficoltà nel difendersi e nell’impostare? Come è possibile che dopo il palo di Mertens e il gol a seguire di Milik la musica sia cambiata? Come è possibile che il Napoli anche ad inizio di ripresa si sia consegnato al Milan (amnesie, distrazioni, follie calcistiche) prendendo due gol in cinque minuti? Non è da grande squadra. Per non parlare dell’atteggiamento e del comportamento di quando gli azzurri sono stati in superiorità numerica: sia 11 contro 10, sia 11 contro 9. Gente brava ed esperta non può andare in affanno con passaggi e passaggetti che rivelano paure, insicurezze che 11 contro 11 non esistono. In superiorità numerica sembra che il pallone scotti tra i piedi di Hamsik e compagni. 11 contro 11, il Napoli spesso ridicolizza gli avversari con il suo gioco fatto di passaggi di prima, massimo due tocchi, con improvvise verticalizzazioni spesso vincenti. Dunque, perché andare nel panico quando sai che hai uno o due uomini in più degli avversari e basta far circolare il pallone, se addirittura non vuoi fare il solito gioco: verticalizzare e battere a rete?