VITTORIO RAIO
Dopo Udine ecco un’altra sconfitta del Napoli. Stavolta, a Milano con l’Inter.
Dopo Udinese-Napoli, l’Udinese sta giocando come prima del match con il Napoli, fa soffrire i tifosi bianconeri, è in lotta per evitare la retrocessione. La partita della vita contro il Napoli, poi misere prestazioni. I misteri del calcio.
Prima di Inter-Napoli, l’Inter aveva fatto soffrire i tifosi nerazzurri. Mancini faceva fatica a trovare un gioco, a dare un’identità alla squadra. Da protagonista del campionato, l’Inter era finita tra le inseguitrici che si affannavano a stare nella zona-Europa del campionato. Poi, Inter-Napoli. L’Inter, aiutata dal solito Rocchi prima e dalla retroguardia del Napoli poi, liquida gli azzurri per 2-0 e si candida per un posto più importante in classifica approfittando anche del pareggio della Roma a Bergamo.
E il Napoli? Il Napoli a San Siro fa gioco, detta il ritmo della partita, tiene quasi sempre nel primo tempo l’Inter nella metà campo, ma non convince in zona-gol. Solo due tiri da fuori con Gabbiadini che appare fuori della manovra, come un corpo avulso. Non solo non è Higuain (e lo sapevano anche le pietre), ma non sa fare il gioco di Higuain in quanto lui è Gabbiadini. Lui gioca (e bene) in modo diverso. Se aggiungi che il Napoli ora fa fatica ad esprimere il gioco bello e vincente visto in tante gare, se aggiungi che il Napoli è stato privato del suo fantastico bomber, se aggiungi un leggero calo psico-fisico (che ci può stare), succede che nella ripresa a San Siro anche l’Inter si senta più forte e vada vicino al 3-0. Spetterà a Sarri trovare i rimedi in quanto il Napoli è sempre a più 5 sulla Roma, ma domani al San Paolo giocherà il Bologna che ha già fermato Juventus e Roma, che contro il Napoli trova forze nascoste, che poi (lunedì prossimo) il Napoli dovrà andare ad affrontare la Roma all’Olimpico.
Ciò premesso a scanso di equivoci e di cretinetti, va detto che Rocchi e la sua… temuta direzione si sono confermati il primo pericolo Quando vede il Napoli, soprattutto a San Siro, ne combina di tutti i colori.
Sabato notte, al di là del gol concesso all’Inter nonostante il fuorigioco di Icardi, ci sono da prendere in considerazione tutta una serie di errori e di valutazioni sbagliate sulla distribuzione di cartellini gialli e rossi.
Primo tempo. Al 1′ Rocchi non mostra almeno il giallo a Murillo per un doppio fallo su Hysaj (con i piedi e con il braccio sul volto)
Al 17′ fallo di D’Ambrosio su Strinic: è da giallo ma, guarda caso, viene perdonato.
Al 21′ Insigne viene chiuso da due avversari. Tutto regolare.
Al 25′ Iovetic fa fallo da dietro su Insigne: non viene ammonito.
Al 33′ Murillo commette fallo su Gabbiadini. Giallo. Se fosse stato ammonito anche al 1′ Rocchi gli avrebbe mostrato anche il rosso.
Secondo tempo. Al 7′ non viene ammonito Miranda per un fallo su Jorginho
Al 17′ fallo da rosso di Kondogbia
Al 19′ fallo su Callejon lanciato verso il limite dell’area non fischiato
Al 21′ fallo di Kondogbia su Mertens: è giallo, ma se fosse stato ammonito al 17’…. Mancini fiuta il pericolo e strategicamente lo sostituisce per evitare di restare in dieci.
Al 37′ fallo su Martens non fischiato.
Dunque, al di là del gol in fuorigioco dato all’Inter e che ha indirizzato l’incontro, agevolando la formazione di Mancini, tutta una serie di colpevoli decisioni di Rocchi. E il Napoli si indigna ancora.
Immondizia umana al Nord
E’ il 13′ del primo tempo di Juventus-Palermo. I bianconeri sono da poco passati in vantaggio. E’ il 13′ quando si ascolta nettamente il solito coro idiota anti-Napoli e contro i napoletani.
Quando si ascolta quel coro, viene spontanea una riflessione: possibile che sia il modo migliore in cui gli riesce di esprimere gioia e felicità? Facendo i cori sulle disgrazie altrui? E noi a Napoli saremmo invidiosi di questi miseri individui e dei loro scudetti? Beoti ai quali l’immenso Eduardo dedicherebbe solo un sonoro pernacchio. Non a caso De Filippo osservava: “Il pernacchio non è un suono. Il pernacchio è una rivoluzione, è la libertà. Il pernacchio è la voce della gente che non tiene voce. Il pernacchio è un calcio in culo a tutti i potenti…”. Pernacchio da rivolgere anche con grande trasporto a quelli che per interessi personali hanno dimenticato i natali e si sono dati anima e corpo alla causa rivale. Tradire Napoli solo perché si lavora a Torino o a Milano sarà anche remunerativo, di certo non è qualificante. Direi umiliante se si fa spesso il salto della quaglia, se si è asserviti, se si hanno gli occhi bendati e il cuore venduto al migliore offerente, se sei costretto a intonare “Il lunedì che umiliazione andare in fabbrica al servizio del padrone…”. E non capita solo in fabbrica… Poveri napoletani tifosi o asserviti: state a Torino e venite odiati in quanto napoletani; ritornate a Napoli, nella vostra Napoli, e venite schifati in quanto juventini o asservati alla causa juventina. Di certo è quantomeno strano che un napoletano a Torino o a Milano dica o scriva che a Napoli ci lamentiamo…
Giorno dopo giorno, anno dopo anno appare sempre più evidente che questa gentaglia che affolla lo Juventus stadium e altri stadi del Nord deve aver subìto davvero torti importanti, indimenticabili, familiari se, di generazione in generazione, esprime frustrazioni, rabbia, rancori da depressi divenuti più… alti a causa dei napoletani che abitano al Nord o che hanno solo trascorso una notte al Nord. Solo così si può tentare di motivare quel coro delirante, quelle esternazioni becere che ricordano calamità di altri. Bisogna pensare che anche Torino non è poi tanto pulita se tanta immondizia umana continua ad esserci e non viene spazzata via.
Irrati ne ha combinato un’altra
Irrati continua a far parlare di sè. Dopo aver contribuito a danneggiare il Napoli (unitamente a Tosel e alla Corte di appello federale) privandolo di Higuain per 4 giornate (in modo farsesco ridotte poi a 3), ieri non ha avuto il coraggio di mostrare il rosso a Manolas in Atalanta-Roma. Da ultimo uomo Manolas ha messo a terra Pinilla e Irrati gli ha mostrato solo il cartellino giallo. Sanno essere severi solo se dirigono il Napoli…
Rizzoli e la sua Waterloo
Dicono che sia il migliore arbitro italiano. Personalmente ho sempre avuto tanti dubbi, dubbi suffragati da quei tre vaffa che Totti gli pronunciò nel 2008 ijn pieno volto durante Udinese-Roma. E Rizzoli fece finta di non aver udito. Come si fa ad essere il migliore se non hai personalità e le… palle per mostrarle a chi ti ha offeso, per mostrarle, tra l’altro, avendo il diritto e l’…arma legittima (il rosso diretto) per reagire? Non era e non è il migliore. E’ solo il più… portato al punto che gli hanno fatto dirigere la finale di un mondiale. Da un po’ il migliore è nell’occhio del ciclone, in Italia e in Europa. Qualcuno si sta chiedendo: ma era ed è davvero il migliore? “Ognuno finisce con il trovare la sua Waterloo”, sosteneva l’avvocato americano Wendell Phillips.
Delusione e nausea
Il Napoli, dopo che la Corte di Appello federale ha ridotto le giornate di squalifica di Higuain da 4 a 3, ha fatto sapere di essere “profondamento deluso”. Io, oltre a condividere il comunicato, aggiungo che non sono per nulla sorpreso della nuova sentenza. Tutto in linea, tutto come sempre. Comportamenti da due pesi e due misure. Da anni. Che nausea!