Sarri: “Non dobbiamo farci condizionare dalla Juve. Il Palermo? Cambiato con l’arrivo di Novellino”

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Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Palermo

La Juve ha vinto ancora. Sarà un problema?
“Dobbiamo pensare solo a noi stessi. Non dobbiamo guardare avanti, altrimenti ci viene ansia. La Juve vince da cinque mesi. Ma neanche dietro, altrimenti possiamo entrare in paura. Pensiamo soltanto a noi stessi. Affronteremo un Palermo forte che ha cambiato allenatore. Ci saranno tante motivazioni, quindi sarà difficile fare bene”.

Che Palermo sarà?
“L’avvento di Novellino può portare delle novità. La sua storia parla di una difesa a quattro. Non so se in tre giorni la presenterà subito. Per noi è una gara piena di incognite”.

Cosa chiede al gruppo nelle ultime dieci finali?
“Dobbiamo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto. Il gruppo è consapevole di fare una stagione stupenda. Non abbiamo nessun rimpianto e a giocarsela fino in fondo. Dobbiamo giocare partita per partita senza mai gettare lo sguardo. Io ieri ho detto di non guardare la Juventus. Chi lo fa, è una testa di c….Avremmo solo sprecato le energie”.

Com’è andata la settimana tipo. Sei riuscito a recuperare chi era stanco?
“E’ piu semplice preparare le partite. Abbiamo lavorato molto, potremmo aver fatto anche danno, lo vedremo domani. E’ un altro modo di approcciare le gare. E’ una situazione che consente di avere due o tre giorni in cui si lavora dal punto di vista fisico senza stress mentale”.

Qual è la sua situazione contrattuale?
“Non credo che si risolva a Palermo. E’ inutile parlarne ora. Ci sono dieci partite in cui rimanere concentrati. Sarebbe un errore madornale da parte mia e da parte della società parlare ora del contratto. Noi dobbiamo essere proiettati solo sulle sfide, poi quando finisce la storia, ci sarà modo di confrontarci”.

La differenza tra il Napoli e la Juve è di tipo mentale? I bianconeri si lasciano condizionare meno?
“Noi dobbiamo partire dal presupposto che questi vincono, quindi un giorno di differenza cambia poco. La Juve ha una storia che permette di acquisire certezze forti. Hanno sicurezze enormi dal punto di vista mentale. C’è quel piccolo particolare dei 200-300 milioni di differenza nel fatturato. Ovviamente non ti porta a vincere sistematicamente, ci vuole competenza. La Juve ha giocatori, allenatori e dirigenti di altissimo livello. E’ chiaro che in questo momento possano avere più sicurezze, noi speriamo di vincere qualcosa e di accumulare sicurezza”.

Come mai il Napoli sta prendendo gol?
“Mi dispiace perché stiamo subendo in gare in cui la prestazione complessiva in fase difensiva è positiva. Bisogna fare bene per novanta minuti. Stiamo prendendo  gol strani che molto probabilmente si possono attribuire ad occasionalità, ma visto che la storia si ripete, dobbiamo fare meglio per evitare certe situazioni. Comunque da allenatore posso dire che la nostra fase passiva è di ottimo livello”.

Ha rimpianto per qualche partita non vinta?
“Dico Bologna tutta la vita e non il 2-2 con la Samp perché eravamo in fase di rodaggio. Con il Milan, invece, abbiamo fatto bene proprio come il Chievo, ma ci è mancato soltanto il risultato. A Torino abbiamo giocato alla pari con la Juventus, circostanza che è riuscita soltanto al Bayern Monaco. Ripeto, abbiamo regalato punti contro il Bologna che comunque è una squadra di livello”.

Quanto potrà influire Novellino in 48 ore?
“In queste situazioni non c’è allenatore che pensa di poter influire dal punto di vista tattico. Si può dare la svolta soltanto dal punto di vista mentale. Detto questo, dobbiamo tener presente la pericolosità del Palermo. Se affronti i rosanero quando hanno grandi motivazioni, è molto difficile fare bene”.

Qual è la percentuale del sogno?
“Non lo azzero mai e non lo farò neanche all’ultima giornata. Ci stiamo trovando di fronte a qualcosa di eccezionale. La Juve ha vinto 18 pareggiandone una nelle ultime 19. Questo può siminuire il nostro campionato, ma i bianconeri non possono essere il nostro riferimento. Il sogno resta e domani deve pareggiare le motivazioni dei nostri avversari”.

In futuro le piacerebbe allenare la nazionale?
“E’ difficile parlare di futuro. In questo momento sento la necessità di avere una squadra mia e di poter allenarla tutti i giorni, poi vedremo cosa accadrà tra qualche anno. Ora voglio avere un gruppo tra le mani”.