Che tristezza Di Bello, Celi, Mihajlovic e Boban…

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VITTORIO RAIO

Sarri, Insigne, Reina, Di Bello, Celi, Mihajlovic e Boban. Sette personaggi hanno caratterizzato il prima, durante e poi della penultima giornata di andata.

Sarri, al di là del fantastico gol di Insigne, del fondamentale raddoppio di Hamsik, era e resta il protagonista della rinascita del Napoli, dell’eccellente comportamento del Napoli in campionato, in Europa League e in Coppa Italia. Tiene tutti sulla corda, ha coinvolto tutti nel suo calcio, ha trasformato un organico in una squadra, ha dato un gioco spesso spettacolare al Napoli e quasi sempre il Napoli fa risultato. Cosa chiedergli di più? Complimenti anche perché si rifiuta di parlare di scudetto. Se lo fanno i tifosi, fanno bene, è un loro diritto, se lo facesse lui sarebbe se non altro un inesperto.

Insigne. Un altro capolavoro di Lorenzo. E’ straordinario. Ora vorrei sapere cosa pensano quelli che lo fischiarono, quelli che sostenevano che era un mezzo calciatore, cosa pensa soprattutto Antonio Conte. Che significato avrebbe continuare a non convocarlo in Nazionale? Sarebbe solo un atteggiamento simile a quel marito cornuto che per far dispetto alla disinvolta consorte si tagliò i testicoli…

Reina. Poche, ma sentite parole. Complimenti a Pepe per quell’intervento sul colpo di testa di Quagliarella ed anche sul rigore. La squadra gli chiede, quasi sempre, pochi interventi, ma quasi sempre sono di altissimo profilo. Da fuoriclasse.

Di Bello. Marco Di Bello? Dicono sia un arbitro emergente. Calcisticamente parlando, mi è parso uno sprovveduto aiutato ad essere tale da Nasca che dirige in serie B. Invito tutti a rivedere l’azione e si nota che Peres trascina nettamente la sua gamba verso quella di Ghoulam per avere il rigore! Furbo il torinista, autentici pesci quelli che hanno abboccato. Nasca in primis e lo sprovveduto in seconda. Sprovveduto anche perché Acquah era da espellere per un colpo al volto di Higuain.

Celi. C’è chi si arrabbia per il dubbio rigore subìto (il Napoli) e c’è chi si arrabbia perché l’arbitro, nel caso Celi, non gliene assegna ben due in Empoli-Inter. Due falli netti in area su Pucciarelli. Dove si vede e dove si cela. Ahi, ahi Domenico…

Prima di Milan-Bologna, Mihajlovic parlando di Honda ha detto: “Honda fa il napoletano”. Cosa ha voluto dire? Di certo non era un complimento. Dunque, viene da chiedersi: da che pulpito parte la predica? Cosa, per fortuna, De Laurentiis e il Napoli, hanno evitato? Ma possibile che anche quando sono fuori da ogni contesto, i napoletani vengono chiamati dentro e spesso in modo pretestuoso, stupido e a sproposito?

Boban. Ieri sera l’opinionista televisivo di Sky ha definito “esagerati” i festeggiamenti del Napoli a fine partita. A parte il fatto che ciascuno è libero di festeggiare o meno, ma possibile che uno esperto quale è lui non capisca che ogni piazza ha determinate abitudini e, soprattutto, quel saltellare e cantare di Hamsik e compagni altro non è stato che un modo per dire grazie a chi li segue con passione, calore e spirito di sacrificio da sempre? Andare sotto le curve a cantare “Un giorno all’improvviso” è stato anche, come in altre occasioni , un modo per liberarsi della tensione accumulata durante una partita oltremodo difficile. Hamsik, Higuain e gli altri ben sapevano di non aver vinto un titolo… Possibile che non lo si capisca o non lo si vuol capire. Eppure basta poco o niente. Ognuno ha il cervello che madre natura gli ha donato.