Sarri: “Vogliamo essere la squadra con i migliori numeri in Europa”

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Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Legia Varsavia.

Con quale spirito affronterete la partita di domani?
“L’importanza è semplice: vogliamo essere la squadra con i migliori numeri in Europa. Non è vero che giocano sempre gli stessi, il minutaggio ha un’importanza relativa, io considero pure l’Europa League e le nazionali. Jorginho è uno di questi, ha un minutaggio sereno e tranquillo. Ce ne sono altri, come Koulibaly e Hamsik, che hanno fatto anche un paio di partite in nazionale giocando 600-650 minuti che è una bestemmia. Il calendario è questo e poi dopo ci sono anche gli Europei. Ne prendiamo atto, non mi piace arrivare a delle conclusioni soltanto con i numeri. Se guardassi solo quelli, avremmo meritato di vincere con il Bologna, invece la sconfitta c’è stata. Preferisco altre sensazioni”.

Ci può stare di perdere ogni 100 giorni oppure è arrabbiato?
“Si può perdere sempre e comunque, altrimenti si è persa la dimensione di chi siamo. Mi sono arrabbiato perché non abbiamo mostrato il nostro calcio. Questo modo di giocare prevede grande applicazione, quindi c’è dispendio di energie mentali e nervose. I ragazzi hanno sbagliato da un punto di vista inconscio. A me piaceva perdere giocando il nostro calcio, ho avuto la sensazione di una partita diversa dal nostro modo di essere. Questo mi è dispiaciuto”.

Il Napoli ha comunque fatto 8 palle gol.
“Non è un paradosso, a noi è mancata l’applicazione non solo in fase difensiva, ma nei movimenti. Abbiamo perso palla con i terzini e con gli interni contemporaneamente fuori. I difensori centrali sono stati abbandonati e ripeto non è il nostro calcio. In fase offensiva abbiamo fatto lo stesso tipo di partite di altre trasferte con 16 tiri in porta, come accade solitamente. L’atteggiamento ci è costato tanto dal punto di vista difensivo e delle misure della squadra. Jorginho ha fatto 131 passaggi a Bologna, non mi sembrano pochi. Io spero – sorride – che non vada mai in nazionale”.

Ci sarà qualche rotazione pure in campionato considerando il rendimento in Europa League?
“Non ne ho idea. Sto pensando soltanto a chi deve giocare domani sera, avrò nuove sensazioni dal punto di vista di stanchezza e mi concentrerò sulla prossima. Mi sembrava molto normale venendo con la vittoria dell’Inter riproporre la stessa formazione. La prospettiva dipenderà da quello che vedrò in allenamento. L’ossatura della squadra è questa, poi se si devono cambiare un paio di giocatori, è la normalità. Davanti abbiamo fatto fatica perché Gabbiadini è fuori da venti giorni, Mertens è rientrato. Sono l’unico a pensare al Legia, per me è qualcosa d’importante”.

E’ stato un ko salutare con il Bologna? Cosa vuole vedere domani?
“Penso che ogni tipo di partita  vada aggredita e affrontata con entusiasmo, altrimenti la subisci e la mentalità non può essere assolutamente quella giusta. Vorrei che la prestazione fosse interpretata in maniera giusta: diamo subito un segnale. Dobbiamo avere l’orgoglio di avere numeri importanti a livello europeo, poi dopo penseremo alla partita di dopo. Non facciamo confusione”.

Qual è la dimensione del Napoli?
“La realtà. Veniamo da un quinto posto. Il campionato è nettamente più competitivo. Chiaramente non ci piacerebbe arrivare settimi. Dobbiamo affrontare ogni singola gara come se fosse quella dell’anno. Tireremo le somme alla fine: è inutile parlare di valori adesso. Ci sono squadre che hanno fatto mercati importanti, quindi non dobbiamo avere una responsabilità forte a livello di pronostico, non sarebbe onesto. Se  affrontiamo ogni avversario con la giusta voglia possiamo raccogliere molto. Il nostro obiettivo deve essere la somma delle singole partite”.

Higuain come sta? Può giocare Insigne da falso nueve?
“Non è quello che ha il minutaggio più alto.  Vedo El Kaddouri in quel ruolo, è meno abituato rispetto agli altri due. Sicuramente Callejon lo fa da più tempo. Dipende dal tipo di partita. Domani faremo anche una scelta di necessità”.

Come mai la percentuale realizzativa è così bassa rispetto alle occasioni?
“Non è così, siamo intorno all’11% come le altre squadre.  Non c’è una differenza così abissale. E’ importante creare palle gol, la realizzazione dipende da altri fattori su cui l’allenatore non può influire. Non mi piacciono i luoghi comuni del ‘poco lucido’. Dobbiamo soltanto continuare a produrre. Mertens e Gabbiadini possono segnare tanto, come hanno dimostrato in questo momento in Europa League, dove hanno maggiormente”.

Ci saranno possibilità per i giovani come Chalobah?
“Lui ha fatto l’ultima partita e potrebbe giocare sin dall’inizio. Non abbiamo ancora deciso niente. Ieri la squadra era divisa in più gruppi. Quattro o cinque giocatori che sono stati impiegati domenica non saranno convocati. La soluzione più difficile è davanti. L’assenza di Manolo è pesante”.