Sarri: “A Bologna la nostra gara più difficile. Higuain? Se non vince il Pallone d’Oro…”

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Maurizio Sarri parla alla vigilia della sfida con il Bologna.

Come si sta al primo posto in classifica?
“In questo periodo dell’anno si sta come nelle altre settimane. Non cambia assolutamente niente. Abbiamo disputato una partita di alto livello con l’Inter per 65 minuti e per i restanti 25 abbiamo perso solidità. Abbiamo riflettuto molto dopo il match con i nerazzurri”.

Il difficile viene adesso?
“Non lo so. Non dobbiamo tenere conto di questo aspetto del primo posto. Dobbiamo fare la nostra prestazione senza farci prendere ansie. Se tutti dicono che giocare qui è più difficile per le grandi aspettative dell’ambiente, forse è vero. Mi riferisco a quello che dicono ex allenatori ed ex giocatori che sono stati qui. Ieri sera ho sentito Careca e ha detto che vincere a Napoli è più difficile rispetto a qualsiasi parte del mondo, ma ha un sapore unico. Personalmente sono indifferente alla pressione e non me ne sono reso conto”.

Domani ci sarà un vero e proprio esodo a Bologna.
“C’erano 7mila tifosi anche a Reggio Emilia con il Sassuolo. La ritengo la partita più difficile che abbiamo fatto in questo momento. Ci sono insidie mentali, abbiamo speso tanto con l’Inter e rischiamo di arrivare scarichi. E’ palese il rischio di essere appagati. Dobbiamo essere molto attenti. Il Bologna è in un trend positivo”.

Higuain può ancora crescere?
“Se non vince il Pallone d’Oro in futuro è una testa di c….E’ l’attaccante centrale più forte del mondo”.

Come stanno Mertens e Gabbiadini?
“Mertens è rientrato in gruppo: sta abbastanza bene. La sosta forzata gli ha un po’ compromesso la condizione fisica. Ma si muove abbastanza bene, già ieri l’ho visto sciolto e vicino al top, l’altro ancora no”.

Che tipo di squadra è il Bologna?
“Davanti gioca con due elementi in orbita nazionale, come Destro e Giaccherini. E’ una squadra che ha cambiato atteggiamento mentale con Donadoni: ha entusiasmo e determinazione rispetto a prima. Ha qualità tecniche importanti, quindi è una gara pericolosa. Ci vuole mentalità e maturità. L’aspetto mentale è determinante, le motivazioni fanno sempre la differenza. Contro l’Inter abbiamo pagato l’incertezza, se controllare o continuare ad attaccare. Preferisco provare a segnare ancora e i miei giocatori non devono avere dubbi. Bisogna sempre provare a giocare”.

La Juventus è alla quinta vittoria consecutiva. E’ una rivale?
“Non farò mai pronostici. Mi sembrava stupido considerare i bianconeri fuori dai giochi per un inizio non brillantissimo”.

Cosa deve cambiare nella testa dei calciatori quando si arriva al primo posto?
“Non devono modificare nulla. Dal punto di vista tattico, affrontiamo squadre che si chiudono e provano a limitarci. Stesso discorso dal punto di vista mentale. Non dobbiamo sentire pressioni, veniamo dal quinto posto. L’allenatore che è arrivato al quinto posto allena il Real Madrid, quindi vuol dire che all’esterno è stato visto come un risultato straordinario. Bastano queste semplici considerazioni”.

Come giudica Callejon e Albiol?
“Callejon non deve migliorare nulla. E’ determinante, se comincia anche a fare gol diventa letale. Sta facendo un grande lavoro, ma attacca bene la profondità e si trova spesso in posizione di poter segnare. Albiol sta facendo bene, è uno dei più tutelati a livello di minutaggio”.

Crede che questo gruppo possa avere la personalità di restare lassù?
“Ripeto, non abbiamo pressione. Se Benitez è arrivato quinto e poi è andato al Real Madrid, vuol dire che non dobbiamo avere ansie. Noi non siamo la Juventus e non abbiamo alcun obbligo. Interpretiamo le partite alla stessa maniera. Pensiamo solo alla prossima partita. Per me è un discorso facile da applicare, forse per i ragazzi di 25 anni lo è meno. Vedremo cosa accadrà”.

Li ha caricati bene in vista di Bologna?
“Ho parlato alla squadra avvisandola dei pericoli. La squadra mi ha dato la propria disponibilità mentale che magari era difficile ricevere da giocatori importanti”.

Il Napoli non ha ricevuto rigori. E’ Higuain il rigorista?
“O lui oppure Hamsik. Decidono loro”.

Che contributo sta dando Hysaj da quando è stato spostato a destra?
“E’ una teoria tutta napoletana che è cambiato perché gioca a destra. E’ sempre stato impiegato a sinistra, ha semplicemente trovato la condizione e adesso sta giocando  bene. E’ molto affidabile, è difficile che sbagli una partita”.

Careca ha detto che lei ha una doppia responsabilità perché è nato a Napoli. Cosa ne pensa?
“Careca è stato un giocatore fondamentale a Napoli, ora non ha responsabilità e parla liberamente. Un fondo di verità c’è, ho un grande carattere e mi farei ammazzare per le mie squadre. Qui c’è anche un aspetto mentale e sentimentale diverso”.

Se Benitez è andato al Real, lei è in lizza per il Barcellona?
“Non ci penso proprio. Devo fare bene fino a giugno, il mio futuro è in mano alla società”.