Maurizio Sarri parla alla vigilia di Napoli-Palermo.
In che modo vi avvicinate alla gara di domani? Che partita sarà?
“Sarà difficile. Il Palermo sta facendo bene nelle ultime due gare, poi il turno infrasettimanale è sempre insidioso sotto tutti i punti di vista. Ripeto, il Palermo sta tornando sui livelli di inizio stagione. L’allenatore è di ottimo livello, quindi è una squadra pericolosa. Loro saranno più freschi, noi abbiamo giocato domenica sera dopo l’Europa League, loro sabato e non hanno avuto l’impegno europeo. Questo non mi sembra molto giusto. Ci vorrebbe una sensibilità, maggiore, ma ormai non c’è niente da fare”.
Qual è l’obiettivo del Napoli?
“Uno solo. Fare una grande partita domani sera. Non riesco a guardare oltre. Siamo gli stessi di un mese fa, quando c’erano le polemiche perché l’allenatore veniva considerato non all’altezza della piazza”.
I suoi detrattori hanno cambiato idea. Anche Maradona manifestò perplessità?
“Quello che avevo da dire su di lui l’ho già detto. E’ un idolo e può dire il cavolo che vuole”.
Il Napoli ha superato il tabù contro le squadre di media caratura?
“Conta solo la continuità. Con il Chievo l’approccio mentale è stato di buon livello e la squadra ha avuto una buona determinazione contro un avversario che ha dei buoni valori. Noi abbiamo retto anche dal punto di vista fisico. Ora dobbiamo proseguire così e farlo sempre”.
A che punto è la trasformazione di Higuain?
“Noi davanti abbiamo diversi campioni. Higuain è un fuoriclasse, il ragazzo è molto sereno, in allenamento scherza e ride con tutti. E’ un ragazzo solare, a differenza dell’immagine pubblica che ha. Lo vedo estremamente bene, ha fatto grandi cose esprimendosi all’80-90%. Ha ancora un piccolo margine di miglioramento e può incidere a livello mondiale”.
Cosa serve per mantenere questo livello di rendimento?
“Non dobbiamo avere cali dal punto di vista mentale. Non è mai facile giocare ogni tre giorni. L’aspetto determinante è mantenere questa mentalità e questo approccio a cominciare da domani sera, dove mi aspetto un test veramente difficile. L’obiettivo che ci dobbiamo porre è quello di entrare in campo sempre con lo stesso livello di determinazione”.
Lo spogliatoio ha consapevolezza della sua forza?
“Secondo me questa squadra non si rendeva conto di avere un buon potenziale, ora lo stanno facendo. Ovviamente ci sono anche dei difetti, vanno limati e poi spazzati via per esprimerci al 100%. Lo capiremo con il tempo. Mi auguro siano in grado di eliminare i difetti. Io ci lavoro, ma non dipende solo da me”.
In Danimarca ha dato spazio a Strinic. E’ un segnale di fiducia?
“Strinic ha fatto fatica ad inserirsi, in questo momento mi sembrava in crescita e gli ho fatto capire che c’è bisogno anche di lui”.
Quali sono i margini di miglioramento del Napoli? Trovare più titolari? Le palle inattive?
“Le soluzioni su palla inattiva erano le stesse di Empoli, evidentemente questa squadra ha caratteristiche diverse e quindi abbiamo cambiato le soluzioni. Siamo andati vicino al gol con Albiol contro la Fiorentina e con Insigne. Sto cercando strade diverse per esaltare questi giocatori. Il turnover? In campionato ovviamente dovrebbero entrare un paio per volta per non perdere il ritmo che abbiamo trovato”.
Sono ipotizzabili due o tre cambi?
“Vediamo. I giocatori non li ho ancora visti. Abbiamo fatto solo scarico ieri mattina, nel pomeriggio comincio ad avere le sensazioni. I ragazzi mi diranno tutti che sono pronti, quindi mi devo fidare di loro, ma due o tre cambi sono ipotizzabili rispetto al Chievo quando abbiamo giocato con grande lucidità. Se Jorginho avesse disputato questa gara con un’altra maglia, avrebbe avuto tanti titoli sul giornale. Ha toccato 115 palloni, siamo usciti da dietro con lucidità, poi ci sono stati alcuni momenti della partita in cui lo abbiamo fatto più lentamente, altri in cui eravamo veloci”.
Gabbiadini sta conquistando posizioni nella sua gerarchia?
“Non ha bisogno di conquistare niente. Lo ritengo un giocatore fantastico, ma con Gabbiadini esterno siamo una squadra leggermente diversa e quindi in questo momento è difficile fare certe scelte. Gabbiadini è sempre stato fortissimo, lo penso da due o tre anni. Ha qualità fisiche, tecniche e grande disponibilità. A fine anno non sarà scontento dell’utilizzo”.
Come sta Insigne?
“Ha preso un colpo sul solito ginocchio che sembra diventato un bersaglio. Ha una forte contusione, penso sia recuperabile”.
A che punto è il Napoli?
“Spero ci manchi molto per arrivare al 100%. Ma questo non potrà dirlo mai nessuno. C’è da fare i conti con una condizione fisica che non potrà mai essere al top. Dobbiamo tenerla sempre tra l’80% e il 100%, poi non dobbiamo sottovalutare l’aspetto mentale. Avere una grande mentalità è difficile, speriamo di poterla avere”.
A dicembre si potranno capire i reali obiettivi?
“Durante la sosta ho un obiettivo solo, uscirne bene. Di solito ne esco male. Mi sembra un traguardo abbastanza ambizioso”.
Si può pronunciare la ‘bestemmia’ scudetto nello spogliatoio?
“Qualcuno ‘bestemmia’, ma non parliamo di queste cose. Pensiamo soltanto alla prossima partita, se andiamo alla ricerca della continuità e della mentalità, non si può che partire dall’avere grandi motivazioni nelle singole partite. Non abbiamo mai fatto discorsi a lunga scadenza”.
Allegri ha parlato di Napoli e Roma favorite per lo scudetto. E’ una mossa per aumentare la pressione sul Napoli?
“Della pressione che mi può mettere Max non me ne può fregare di meno. Continuo a pensare che la favorita sia Juventus”.
A che punto è la crescita di Koulibaly. E’ giusto fermarlo col Palermo oppure ha bisogno di continuità?
“In questo momento per noi è un giocatore importante. Dal punto di vista fisico ci dà tantissimo, sui palloni alti toglie le castagne dal fuoco, è eccezionale nei recuperi. Prima o poi gli dovrò dare un turno di riposo, non lo farò molto volentieri. Ma è inevitabile. Spero che migliori pure i piccoli errori, se ci riesce, può diventare qualcosa di importante. Mi sembrava giusto farlo prima con Albiol, toccherà pure a Koulibaly anche se è dura pensarci”.