Benitez: “Non parlo del mio futuro. Col Dnipro è un’occasione storica”

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Rafa Benitez parla alla vigilia della sfida con il Dnipro.
Che tipo di vigilia è? Può rappresentare un inizio?
“Sì, è un inizio per arrivare ad una finale. Sarebbe qualcosa di storico. Sarebbe importante per la città e per la squadra”.
Oggi il suo agente incontra De Laurentiis. C’è un’apertura da parte sua a restare?
“Credo che il presidente sappia cosa penso io. Parlerà con il mio procuratore. Ma sono concentrato soltanto sulla partita. Il club è patrimonio dei tifosi, non dell’allenatore e non del presidente. Parlo solo di calcio”.
Com’è il Dnipro?
“E’ una squadra tosta. In fase difensiva gioca un 4-4-2 molto stretto. Ivan Strinic mi ha parlato molto bene della squadra, quindi noi dobbiamo stare attenti. Se sono in semifinale, significa che sono là perché hanno meritato”.
Cosa dice ai tifosi?
“Di seguire le regole Uefa”.
Qual è la priorità?
“Dobbiamo vincere. Non dobbiamo avere fretta. Servirà una partita di grande concentrazione. Non sappiamo cosa può succedere. I tifosi ci devono stare vicino, noi dobbiamo gestire bene il risultato e la gente deve appoggiarci”.
E’ tornato il miglior Hamsik. Come è tornato al top?
“Credo che lui ha fatto piu’ doppiette con me rispetto ad altri allenatori. All’inizio dell’anno scorso era molto brillante e lo dimostrò subito. Poi ha avuto un infortunio e ha perso 3-4 mesi. Lavora sempre tanto e arriva al gol come prima. Ha fiducia e lo sta dimostrando. Non è cambiato niente”.
Avete le qualità per portare a casa questo successo?
“Non dobbiamo avere fretta. Giochiamo con la testa e con il cuore. Servono velocità e fiducia”.
Si vocifera del ritorno di Pepe Reina?
“Per domani non è disponibile”.
De Laurentiis è presidente da dieci anni e ha fatto poco rispetto a quello che aveva in mente. Sarebbe orgoglioso di continuare?
“Sono orgoglioso di essere domani in panchina in una semifinale”.
C’è il rischio di sottovalutare l’impegno?
“Parliamo di una squadra che è in semifinale perché ha meritato di esserci. A livello internazionale è conosciuta. Sarà difficile per noi. Magari non ha l’appeal di altre, ma il livello è altissimo. E’ una squadra che rispetto alle altre dell’Est è molto organizzata dal punto di vista tattico. Perdere la partita con l’Empoli non mi è piaciuto, ma siamo riusciti a reagire con il Milan. Potevamo vincere con piu’ di tre reti. Noi ci siamo e abbiamo ancora energia. In campionato possiamo arrivare al terzo o al secondo posto, c’è fiducia”.
Come avete preparato la gara?
“Abbiamo analizzato varie situazioni. Ci manca ancora l’esperienza nella gestione del match. Se dobbiamo giocare piu’ bassi o piu’ alti, se dobbiamo buttare la palla in tribuna o pensare a costruire”.
Il Dnipro fa giocar male gli avversari. Ha studiato qualcosa in particolare?
“Chi andrà in campo è in forma ed è adatto all’avversario. Lavoriamo sempre con le stesse idee e abbiamo una squadra che può imporre il suo stile di gioco. Dobbiamo essere capaci di cambiare durante la partita: i giocatori devono sentire quello che accade al di là degli schemi che dà l’allenatore. Questa è la crescita”.
Il Napoli ha fatto possesso palla con il Milan. Nel primo tempo, David Lopez ha avuto possibilità di concludere ma non l’ha fatto. Come mai?
“La risposta è chiara. Gabbiadini tira di piu’ da questa posizione e lo fa meglio di David Lopez, ad esempio. Hanno caratteristiche diverse e anche la percentuale realizzativa”.
Che vivendo sta attraversando Koulibaly?
“Ha cominciato e ha fatto troppo bene. Poi è normale commettere qualche errore considerando che è arrivato in un campionato piu’ difficile. Ha perso la fiducia e noi lavoriamo tanto. Se gioca bene, il merito è di Britos. Albiol è al 100% affidabile, gli altri tre devono lottare per un altro posto”.
Nelle ultime due gare ci sono state variazione tattiche. Fa parte del processo di crescita la maggiore duttilità?
“Ho cambiato in corso d’opera, ma io ripeto che una squadra ha bisogno di certezze e per questo motivo il modulo è importante. Così i giocatori sanno cosa devono fare. Questo ti permette di sfruttare al meglio tutta la rosa. Ieri parlavo con un calciatore che due o tre anni fa doveva giocare solo l’Europa League, ora punta ad essere presente in tutte le partite. E’ un salto di qualità”.
Lei ha parlato piu’ volte del recupero di Insigne. E’ rientrato in maniera significativa. Se lo aspettava?
“La competizione tra lui e Mertens è fondamentale. Abbiamo gestito bene il recupero di Insigne tutti insieme. Non abbiamo rischiato niente: lo staff medico e il preparatore atletico hanno lavorato in sinergia. E’ tornato nel momento in cui la squadra aveva bisogno di lui”.
Prima e dopo Wolfsburg lei ha parlato della sua situazione, adesso no. Cosa è cambiato?
“L’unico problema che abbiamo è che c’è il silenzio stampa e questo non mi permette tutte le cose di calcio che vorrei. Non è cambiato niente, il presidente sa le mie idee e adesso sta lavorando con il mio procuratore. Ripeto, questa partita è un’opportunità storica. Dimostriamo che questi tifosi sono i migliori d’Italia e che questa città merita un riconoscimento a livello europeo. Il Napoli è patrimonio dei tifosi, se andiamo in finale, dobbiamo essere orgogliosi”.