Non processi la squadra. Benitez inizi a processare se stesso

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Scusate l’autocitazione, ma quando si dicono cose prima, si rischia la figuraccia e io ho rischiato. Purtroppo, dico purtroppo, speravo di aver torto, ma ho avuto ragione. Sono stato il primo a manifestare perplessità sulla valenza del Napoli di Benitez prima che iniziasse la scorsa stagione. Dissi sùbito, anche quando il Napoli vinceva sei gare su sette e tutti parlavano di scudetto, che la fase difensiva era carente, quasi inesistente. Per esclusiva colpa dell’allenatore. I fatti, purtroppo, avvalorarono la mia tesi: 39 gol incassati a fine campionato. E in Italia, che Benitez lo voglia o no, che a Benitez piaccia o meno, che Benitez lo capisca o meno, il campionato quasi sempre lo vince chi subisce meno gol.
In questa stagione il Napoli non è cambiato molto in meglio. Anzi. E lo dissi dopo Napoli-Bilbao. Privatamente e pubblicamente. E non perché Radio Marte non era (e non è) più la radio ufficiale del Napoli come pochi stolti, maligni o plagiati hanno insinuato misurando gli altri con il proprio metro… sporco, ma solo a protezione del Napoli. Come dissi in altri tempi che mai avrei ingaggiato Inler (e non Vidal) considerando soprattutto quanto pagato all’Udinese; come dissi che mai avrei preso Britos, un monumento al nulla calcistico; come dissi che di Mazzarri a volte non condividevo l’eccessivo turn over…
In questa stagione si doveva lottare per la qualificazione alla Champions e il Napoli di Benitez ha fallito contro il Bilbao, non contro il Real Madrid; si doveva lottare per lo scudetto o per il secondo posto e dopo quindici giornate il Napoli di Benitez è a meno 12 dalla Juventus, a meno 11 dalla Roma e a meno 8 dal Napoli 2013-14; poi, si doveva lottare per il terzo posto e il Napoli di Benitez è sesto e ha davanti anche Samp, Genoa e Lazio, rispettivamente a più 12, più 7 e più 9 rispetto al torneo 2013-14. Ciononostante lo spento Benitez impreca se non si segna, se non si segna qualche gol in più dimenticando che occorre badare innanzitutto a non incassarli i gol. Se finisce 0-0 è poca roba, ma almeno si prende un punto.
Si doveva… Lui, Benitez, che pensa a prendere appunti, a scrivere durante le partite, anche dopo la mortificante e sconcertante sconfitta a Milano ha dichiarato che il Napoli poteva fare più di un gol. Non si è soffermato più di tanto sulle reti ingenuamente e colpevolmente incassate per colpi dei singoli e degli schemi da dilettanti allo sbaraglio o da tutti improvvisatori. E la colpa non può essere solo di Mesto, di Albiol o di Koulibaly… Benitez è un allenatore che non ha nel suo dna la fase difensiva. Dunque potrà anche vincere una Milano-Sanremo (la Supercoppa a Doha? Speriamo), ma non un Giro, corsa a tappe.
Guardi la classifica e ti chiedi: perché il Napoli è già a meno 11 dalla Roma, ad esempio? Non può essere solo colpa del mercato: sia perché il Napoli ha perso punti anche contro squadre di minor livello (Milan compreso) e sia perché non si spiegherebbe la buona prestazione offerta contro la Roma. Se l’organico è scadente, lo è sempre. Allora appare quasi certo che subentrano colpe di chi dirige questo organico. Domande: perchè Benitez ha progressivamente depauperato il capitale-Hamsik tatticamente e psicologicamente? Oggi quanto vale lo slovacco? Perché la squadra è molle, passiva, a tratti svogliata? Perché molti calciatori sono nervosi? Perché Benitez in oltre un anno di gestione non ha mai detto “è colpa mia” dopo una partita mortificante o un risultato avverso? Perché getta responsabilità e colpe sempre sugli altri? A tratti, logicamente facendo le debite e dovute differenze, sembra di ascoltare il comandante Schettino che dopo aver abbandonato la Concordia, dopo il disastro, dopo la morte di tante persone, ora assegna ai suoi collaboratori molte colpe… Nel Napoli, Benitez periodicamente e sistematicamente accenna a vari problemi e se la prende con altri o altro: strutture che mancano, fatturato del club, arbitri, giornalisti, tifosi, settore giovanile, i senatori della squadra…
Dopo la opportuna decisione della società di mandare tutti in ritiro a Castelvolturno dopo la pessima prova offerta a Milano, chiedo: quanto conta ancora Benitez considerando che lui era contrario (e lo è ancora) sinanche ai ritiri prepartita?; quanto credito ha ancora Benitez all’interno dello spogliatoio avendo scaricato qualche big e avendo gettato colpe un po’ su tutti?
Dunque, caro Benitez, lei ha fatto danni seri. Non solo quando ha scelto i giocatori per la squadra, ma anche quando ha fatto dichiarazioni del tipo “non sarà una tragedia se dovessimo uscire dalla Champions”. Danni che si rifletteranno anche sul futuro del Napoli di cui spesso lei si riempie la bocca potendo vantarsi poco del presente che la vede protagonista.
Conclusione: riuscirà il Napoli di Benitez a battere almeno il Parma di Donadoni, ultimo in classifica, di quel Donadoni che a Napoli lasciò una squadra senza anima, gioco e con una classifica davvero mediocre? Riuscirà il Napoli a vincere almeno la Supercoppa a Doha? A giudicare da quanto visto a San Siro viene però da dire che la Juventus stavolta non avrà bisogno di un Mazzoleni per aggiudicarsi il trofeo…
Ps. Un consiglio sincero quanto affettuoso a Benitez: non faccia più pubblici processi alla squadra. Almeno una volta salga sul banco degli imputati e si autopocessi non dimenticando che viene pagato 3,5 milioni a stagione e non solo sta lavorando male, ma sta facendo danni. Se dopo oltre un anno il Napoli ha sempre lo stesso problema, probabilmente il problema vero è l’allenatore. E non ci venga a dire che è positivo il suo cammino nel Napoli se dovesse vincere la Supercoppa…