Le lezioni di Sarri e le solite scuse di Benitez

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Il 22 settembre di quest’anno ho riportato la classifica degli stipendi annuali in milioni di euro al netto delle tasse degli allenatori della serie A (da La Gazzetta dello Sport ). La ripropongo oggi in quanto dopo le ennesime, sconcertanti dichiarazioni del prepartita di Benitez, dopo la lezione impartitagli da Sarri e dopo la mortificante prestazione del Napoli contro l’Empoli questi numeri sono più che mai attuali.
1) Benitez    3,5
2) Mazzarri 3,3
3) Garcia   2,8
4) Allegri   2,4
5) Inzaghi 1,5
6) Montella 1,4
7) Mihajlovic  1,2
8)  Colantuono 0.9
9) Gasperini 0,8
10) Ventura 0,8
11) Stramaccioni 0,8
12) Di Francesco 0,7
13) Donadoni 0,7
14) Iachini 0,7
15) Mandorlini 0,65
16) Pioli 0,6
17) Zeman 0,5
18) Bisoli 0,4
19) Corini 0,4
20) Sarri  0,3
Benitez, primo e più pagato; Sarri, ultimo e meno pagato. Dato indicativo. Ieri, l’ex-bancario napoletano ha messo a nudo parole e  numeri di Benitez.
Restando in tema di numeri, tra l’altro tanti cari a Benitez, chiedo: quale è il fatturato dell’Empoli, considerando che secondo Benitez le partite vegono vinte quasi sempre dalle squadre che hanno il fatturato maggiore? E’ vero che è molto meglio avere fuoriclasse che ragazzi in crescita umana e calcistica, ma i risultati di ieri sono l’ennesima dimostrazione che non basta avere grandi fatturati o spendere molto per ottenere risultati importanti, per vincere. Lo hanno dimostrato, ed io lo sostengo da tempo avendo accennato ai risultati dello Schalke O4, dell’Atletico Madrid (per citare qualche esempio), l’Empoli, il Sassuolo, l’Udinese e il Genoa.
Benitez si lamenta costantemente andando ad addossare le responsabilità dei poco esaltanti risultati della squadra ad  altri o ad altro. Una volta cita le strutture, un’altra il settore giovanile, o ancora fatturati, acquisti, colpe dei singoli calciatori, arbitri, giornalisti, tifosi…. Un bla,bla bla che dà l’esatta misura di questo personaggio che ha vinto molto all’estero, ma che in Italia fa più chiacchiere che fatti. E spesso quelle chiachiere, quelle storielle servono solo ad attirarsi simpatie, a togliersi di dosso le colpe e ad addossarle ad altri. Servono per “giustificare” mediocri risultati, per far capire che le colpe sono di altri, per aprirsi un’autostrada che gli possa consentire di andar via per colpe di altri. Ovvero, se il Napoli ora è quarto è perché mancano quegli argomenti che lui tira in ballo, se non si fa risultato la responsabilità è sempre di altri. Ma si accorge che così facendo crea difficoltà anche a chi lo paga puntualmente e profumatamente? Lo fa per migliorare il Napoli? No. Le sue non sono denunce costruttive. Chi vuol costruire accetta il rinnovo offertogli da tempo a cifre ancora superiori, lavora, sbaglia meno gare, non accusa pubblicamente i propri calciatori, si assume qualche responsabilità (almeno una volta!!!), si prodiga accanto al datore di lavoro. Così, invece, rischia solo di aizzare gli animi sputando nel piatto dove mangia. Non vede un buon futuro? Allora garantisca almeno un buon presente senza mortificazioni e con una migliore fase difensiva: basta ricordare i risultati ottenuti contro le cosiddette piccole (Chievo, Palermo, Atalanta, Cagliari e Empoli).
Dunque, alla luce di alcuni risultati contano soprattutto i fatturati o servono dirigenti in grado di fare acquisti giusti senza dilapidare i capitali societari e allenatori in grado di essere più dutiili e capaci e meno logorroici e paraculi? Ovvero, volgono a proprio favore una situazione o pensano solo al proprio interesse.
Benitez dimentica che il Napoli, dal suo arrivo, ha fatto lievitare del 33% il monteingaggi, che lui è l’allenatore più pagato del campionato perché magari De Laurentiis si aspettava che fosse in grado di sublimare le caratteristiche di giovani emergenti. Invece, ora il Napoli si ritrova anche dilapidato un proprio capitale: Marek Hamsik.
Noto con estremo piacere che, giorno dopo giorno, lievita il numero di coloro che si stanno accorgendo degli errori di Benitez, che si stanno destando dal torpore o stanno uscendo dalla fase di plagio o da quella dell’innamoramento di questo personaggio bravo a sorridere, ad avere un ottimo eloquio, a coinvolgere emotivamente gli ascoltatori. Ha il fascino derivatogli anche da vari successi. Però, i numeri attuali lo condannano e non basta il suo eloquio per tergirversare, per dare ad altri proprie colpe. Il Napoli è a meno 11 dalla Juventus, a meno 8 dalla Roma ed ora anche a meno 2 dal Genoa. Aspettando Verona-Samp di stasera, il Napoli è anche a meno 7 dal Napoli dello scorso torneo. Non bastasse ha la peggior difesa tra le big. In definitiva, quante occasioni sprecate da Benitez mortificato anche dall’Empoli nel gioco e nel risultato! E la colpa non è del fatturato, dei giornalisti, di De Laurentiis, dei tifosi o delle strutture. Ripeto, Benitez faccia un sereno quanto serio esame di coscienza. Non viva di ricordi, di passate vittorie e di illusioni. Perché da chi prende 3,5 milioni netti all’anno c’è da aspettarsi molto, molto, ma molto di più.