Bellissima e meritatissima la vittoria del Napoli contro la Roma che ha rischiato seriamente di subire un’altra goleada dopo quella con il Bayern Monaco. Garcia, pur bravo, evidentemente soffre Benitez, soffre il Napoli. Lo dicono i risultati, lo dice il gioco espresso dalla Roma, lo dicono certe scelte del tecnico giallorosso. Sbaglia e non sa porre rimedio agli errori. Ma questo problema non mi interessa. L’ho sempre detto e sostenuto: non si vince perché gli avversari erano in formazione rimaneggiata o perché hanno giocato male. Magari anche per questo, ma si vince perché il Napoli ha espresso un gioco migliore, perché ha segnato più gol, perché non ha sofferto nella fase difensiva, sinora tallone d’Achille, vanificando il lavoro di quella offensiva.
Dunque, Napoli validissimo e molto bello da vedere anche nella succitata fase difensiva, dove al di là della pochezza dimostrata da Totti e soci, va citato un superlativo Koulibaly, un David Lopez che si è rivelato prezioso come lo è stato Jorginho, come lo è stato Gargano quando è entrato in campo lavorando per due, dimostrando che il carattere e la forza della volontà sono “superiori” anche agli infortuni. Quando si vuole e quando non ci si fa forti di un contratto per fare le vacanze a Napoli. Ma la fase difensiva è stata migliorata soprattutto grazie ai rientri, al grande spirito di sacrificio di Callejon e di Insigne, entrambi fantastici, entrambi meritevoli come già scritto delle rispettive Nazionali.
Ora, si continui così, magari non giocando nello stesso modo spettacolare e proficuo come con Verona e Roma (impossibile pretenderlo), certamente meglio di altri incontri dove o si è prodotto molto e raccolto poco (nulli o minimi i risultati con il massimo sforzo) o dove tutti siamo rimasti senza parole e il Napoli senza punti.
Ribadisco un concetto. Probabilmente, l’unico ad avere visto tutto giusto è stato Aurelio De Laurentiis quando durante il ritiro a Dimaro parlò di aspirazioni importanti, di scudetto. E’ vero, l’organico è ampiamente perfettibile, ma con l’attuale gruppo se il Napoli avesse vinto con Chievo, Palermo e Atalanta ora sarebbe in testa con la Juventus a quota 25. E la missione non era impossibile considerando la caratura degli avversari citati. Per non parlare dell’assurda eliminazione dalla Champions.
Abbiamo parlato di errori e non di tragedie quando il Napoli è incappato in alcuni passi falsi a causa della fase difensiva carente (e tutti, poi, ne hanno preso atto: giornali, televisioni, radio e tifosi), non parliamo oggi di scudetto. Perchè la Juventus è sempre a più 7; perchè il potere che ha la Juve, il Napoli non lo ha; perché l’equilibrio ci ha sempre caratterizzati. Nel bene e nel male. Evidenziare qualche pecca (fase difensiva) non è mancanza di equilibrio, ma solo aver visto prima di altri un problema che a giudicare da quanto si è visto contro la Roma Benitez sta risolvendo. Aspettando conferme dal campo, già contro lo Young Boys e a Firenze, mi faccio una ragione se qualcuno fa finta di non capire, se è distratto anche al cospetto di eloquenti numeri, se parla o scrive in quanto alla ricerca di un’identità o per una chiara quanto sterile malignità.
Conclusione. Ieri, Zeman, alla vigilia del match con la Lazio ha osservato: “La Lazio è in ottima forma. Siamo sfortunati: ci troviamo sempre ad affrontare squadre che sono nettamente in serie positiva…”. Amen. Per il Napoli, ovviamente: dopo gli svizzeri e la Fiorentina, alla ripresa del campionato il 23 novembre, avrà contro il Cagliari al San Paolo.