Collovati: “Sorpreso dalle convocazioni di Prandelli. Napoli, in difesa servirebbe Ranocchia”

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Fulvio Collovati tra i protagonisti di Football Leader: “Sono sorpreso, come un po’ tutti, dalle convocazioni di Prandelli. Non mi aspettavo Insigne, così come non se lo aspettava nessun tifoso del Napoli. Il caso Giuseppe Rossi è emblematico, soprattutto per come è stato gestito. Una gestione da codice etico che, in questo caso, andrebbe applicato a Prandelli.  Nell’82 tenne banco il caso Pruzzo che giocò una partita nelle qualificazioni. Ci sono delle analogie ma lui non venne proprio convocato. Non esistevano le pre convocazioni come adesso.  In difesa non dovrebbero esserci sorprese per l’11 titolare: “Darmian è di indubbio valore ma alla fine non credo giochi. Abate è sicuramente più esperto ma non credo che gli esterni possano fare la differenza. Differenza che può fare senza dubbio il centrocampo. Inoltre, bisognerà capire quanto sia lucido Balotelli. Poi c’è Insigne, piccolo, agile. In condizioni climatiche molto particolari come quelle del Brasile può essere senza dubbio fare la differenza. Come lo stesso Cassano”. Si è parlato tanto di una squadra da finale. Ma dove può davvero arrivare l’Italia? Per Collovati: “Il problema resta superare il turno. Non so da cosa dipenda, ma resta quello il problema principale. Una volta superato il turno può accadere di tutto. Ciro Immobile potrebbe essere la sorpresa di questo mondiale. Ha le carte in regola per esplodere come Schillaci o Rossi nell’82”. L’Italia ha vinto l’ultimo mondiale nel 2006 ma indelebili rimangono le immagini dell’82: “Le partite contro Argentina e quel Brasile sono irripetibili. La vittoria finale ha sempre lo stesso valore. Per come arriva, certo, quello dell’82 è stato molto diverso”. Fulvio CollovatiUltima battuta sul Napoli. Da storico difensore non è convinto del salto di qualità dell’ultimo acquisto partenopeo: “Koulibaly non migliora la difesa del Napoli. Nemmeno Paletta mi entusiasma. Preferisco Ranocchia, pallino di Conte e Benitez. Non capisco perchè a Milano venga poco valorizzato”.