In hoc Insigne vinces

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“Lorenzo ci sei anche tu”, si è limitato a dirgli Prandelli. E Lorenzo ha urlato la sua gioia a squarciagola. Una gioia tanto più grande in quanto erano davvero minime le percentuali della sua convocazione nella lista-Italia per il mondiale in Brasile. Prima l’accostamento con Candreva, da parte del ct, poi le quotazioni-partecipazione al mondiale tra le più basse riportate da tutti gli organi di stampa. Lorenzo Insigne non ci sperava quasi più, ma, si sa, la speranza è l’ultima a morire e nel ritiro dell’Italia, radio-convocazioni, nel pomeriggio di ieri aveva fatto balenare un’informazione diversa verso le 16: “Le possibilità che il napoletano vada al mondiale sono cresciute nelle ultime ore”. Cresciute in quanto erano nettamente diminuite quelle di Pepito Rossi, lo sfortunato Rossi. Prandelli, che scemo non è, ha compreso che non era proprio il caso di portare in un’avventura tanto complicata un calciatore pur bravo, ma minato nel ritmo, nel fisico. Dunque, la decisione di scegliere Insigne, di convocare un altro napoletano dopo Ciro Immobile. Chissà che in Brasile non si riveda il tandem che fece sognare Pescara.

Alle 18, la frase di Prandelli che diventerà storica: “Lorenzo, ci sei anche tu”. E Insigne ha gioito. Ha gioito come si gioisce nelle occasioni più importanti della propria vita: l’esordio in A con il Napoli, il matrimonio, la nascita del primogenito, la conquista del primo trofeo con il Napoli. Il mondiale ha un sapore eccezionale. Perché conquistato con il sudore, con lo spirito di sacrificio, con l’umiltà, con la dedizione, con gli insegnamenti di papà e mamma. Si diceva: il suo fisico non gli consente di dare quanto Benitez gli chiede, i rientri, la protezione nella fase difensiva. Insigne ha sbalordito tutti: estro, gol, dribbling vincenti, la cosiddetta superiorità numerica creata, ma anche tanti recuperi del pallone sino alla proprio linea di fondo. Insomma, lo scugnizzo, scoperto da Peppe Santoro, esaltato da De Laurentiis e consacrato da Benitez, è riuscito a fare il miracolo di portare uno della scugnizzeria a vestire anche l’azzurro dell’Italia. Classe, orgoglio e sfrontatezza tra le sue altre doti.

“Vai scugnizzo, metti il samba nelle gambe e il partenopeismo della tua grande personalità per ballare in mezzo al campo”, gli ha scritto De Laurentiis che stravede per questo straordinario prodotto del vivaio. Insigne rappresenterà un motivo in più per seguire con tanto affetto, amore e calore l’Italia. Vai scugnizzo, tu e i tuoi familiari vi siete meritati questa eccezionale soddisfazione. Vai Italia: in hoc Insigne vinces!